L'ultimo bilancio dei pesanti disordini avvenuti in Venezuela in seguito alle elezioni presidenziali parla di undici morti e 749 arresti. Finora sono rimasti feriti 48 agenti tra militari e Polizia. Lo ha reso noto il Procuratore Saab precisando che gli arresti sono stati eseguiti a vario titolo, dagli atti vandalici all'istigazione all'odio, al terrorismo. La Procura nazionale ha annunciato il divieto della continuazione delle proteste e ha avvertito in un comunicato che le persone arrestate rischiano l'incriminazione per incitamento all'odio con pene fino a vent'anni di carcere. Il Parlamento nel frattempo si è riunito nella Capitale Caracas per una discussione sulle violenze esplose nel Paese per contestare la rielezione del Presidente Maduro. L'Assemblea Nazionale, saldamente controllata dalla maggioranza espressione del Presidente, dovrebbe votare una mozione di condanna degli attacchi, che sono stati definiti violenza fascista e terrorista, orchestrati da settori dell'ultra destra. Il Presidente del Parlamento Rodriguez, tra gli applausi dei deputati, ha chiesto il carcere per la leader dell'opposizione Machado e per l'ambasciatore Urrutia, sfidante di Maduro alle presidenziali. L'opposizione intanto ha pubblicato una piattaforma web per verificare i risultati delle elezioni di domenica scorsa stato per stato. Nel portale appaiono inserite le prove digitalizzate del voto dell'81,21 per cento degli elettori. Il portale era stato annunciato nei giorni scorsi da Machado, che aveva dichiarato di avere le prove dei brogli di Maduro, indicando che ogni venezuelano può accedere con i propri dati personali al sito e validare il suo voto. Secondo il portale Urrutia ha vinto con il 67 per cento dei suffragi mentre Maduro si è fermato al 30 per cento.
Franco de Stefani