33 anni fa, l'ultimo soldato dell'armata popolare jugoslava abbandono il suolo sloveno, per l’occasione si celebra la Giornata della sovranità. Durante la celebrazione solenne alla quale hanno aderito le massime cariche istituzionali del paese, il premier Robert Golob ha rimarcato l’importanza dell’esercito e della protezione civile, “pilastri della statualità” ha detto il premier. "Nella vita è importante ogni passo, già quando riguarda l'individuo, ma ancora di più quando riguarda uno Stato e naturalmente è importante dove ci indirizza questo passo. È ancor più importante, però, che lo facciamo per nostra libera scelta, in modo sovrano e secondo la nostra volontà", ha detto il premier. Golob ha poi sottolineato l'importanza del plebiscito, dell'indipendenza e della difesa del paese durante la guerra dei dieci giorni, conclusasi il 7 luglio 1991. "E oggi, guardando indietro, possiamo dire con serenità che i passi compiuti allora erano quelli giusti," ha affermato. Un particolare ringraziamento è stato espresso all’esercito, la polizia e la protezione civile che 33 anni fa hanno rischiato la vita per difendere il paese. Il premier ha sottolineato in particolare il ruolo dell’esercito sloveno, “un pilastro fondamentale per il futuro della nostra sovranità nazionale. "Per questo motivo, è giusto che nei prossimi anni aumentiamo i fondi per la modernizzazione dell'esercito e di tutti gli aspetti della protezione civile e dei servizi di soccorso. In questo modo, non sarà solo un investimento nella sicurezza e nella sovranità, ma un contributo per il bene della società nel suo complesso." ha detto Golob. Viviamo in un'epoca in cui possiamo osservare in diretta il turbolento scenario internazionale," ha dichiarato Golob. "Oggi, molti altri popoli del mondo si trovano nella nostra stessa situazione di trent'anni fa. Non solo in Africa o in Medio Oriente, ma anche in Europa. I territori e l’appartenenza nazionale sono fattori che in alcune parti del mondo contano più della vita umana, persino quella dei bambini," ha sottolineato.

Dionizij Botter

Foto: BoBo
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