La app per il controllo del certificato digitale Covid europeo per gli smartphone non sarà disponibile fino al pomeriggio a causa di un aggiornamento. Lo ha reso noto l'Istituto nazionale di salute pubblica.
A partire da oggi, l’app consentirà agli organizzatori di eventi culturali, sportivi e manifestazioni pubbliche di controllare se i partecipanti soddisfano le condizioni GVT - guariti, vaccinati, testati - necessarie per prendere parte ad eventi e manifestazioni. Inizialmente sarà disponibile soltanto per il sistema operativo Android e non per iOS e sarà scaricabile tramite la pagina web eZdravje, per il momento non tramite Google Play o App Store. Gli utenti di iOS potranno scaricarla "entro due settimane" e in seguito sarà disponibile anche in entrambi i negozi online.
Intanto il Garante della privacy, Mojca Prelesnik, ha affermato di non essere stata informata riguardo il funzionamento dell'app e che l'Istituto nazionale di salute pubblica non ha quindi ricevuto - da parte sua - alcun parere preliminare.
Durante la lettura del codice QR dei certificati digitali Covid con l'applicazione, sullo schermo del dispositivo appaiono nome, cognome e data di nascita del titolare del certificato. È però anche visibile se la persona è guarita dal Covid, è stata vaccinata o ha un test negativo valido. Gli organizzatori potranno leggere i codici QR sia in forma cartacea che in quella digitale, tramite lo smartphone del titolare. Il codice è valido se durante la lettura lo schermo si colora di verde; nel caso questo si colori di rosso il codice è privo di validità.
L'app è quasi identica a quella che la polizia usa per controllare i certificati ai confini di stato. Il Garante della privacy ha quindi avvertito che senza una base legale, il trattamento dei dati personali dei cittadini non è ammissibile. Anche la trasposizione di applicazioni, di cui fanno uso le forze dell'ordine, nel settore privato, non dovrebbe avvenire senza una legislazione adeguata.
Con l'uso della app per il controllo dei certificati digitali Covid però sorge la domanda se gli organizzatori dovranno controllare anche i documenti d’identità dei partecipanti, per verificare se il certificato appartiene veramente alla persona interessata. Il direttore dell'Istituto nazionale di salute pubblica, Milan Krek, ha affermato che questa "è una questione che riguarda altri dicasteri, quello della Salute e degli Interni, e l'ispettorato sanitario". Il ministro della Salute, Janez Poklukar, ha infanto dichiarato che gli organizzatori non avranno la possibilità di accedere ai dati personali dei partecipanti né sarà loro consentito vedere quale delle condizioni GVT l'utente soddisfa. Riguardo la possibilità di verifica, da parte degli organizzatori, se il codice QR appartiene veramente alla persona interessata, Poklukar ha detto che soltanto la polizia ha la competenza di verificare l’identità delle persone.
Intanto durante la sessione per corrispondenza, ieri il governo ha approvato anche un decreto che prevede l'obbligo per i ristoratori e gli albergatori di verificare se gli ospiti soddisfano uno dei criteri GVT - guariti, vaccinati, testati - prima di entrare nei locali, nelle sale gioco e nelle strutture ricettive. L'obbligo scatta a partire da lunedì e vale anche per gli organizzatori di fiere e congressi. Il criterio GVT non sarà valido per gli spazi all'aperto dei locali di ristorazione a patto che la distanza tra i bordi dei tavoli sia di almeno tre metri.
E. P.