Il caso dell'incompatibilità delle cariche che coinvolge la sfera minoritaria è ritornato di prepotenza d’interesse nazionale a seguito all’intenzione di Movimento Libertà di inoltrare in procedura parlamentare la proposta di modifica alla legge sui parlamentari con la quale i due deputatati al seggio specifico potrebbero in futuro ricoprire cariche alla CAN. Della proposta, sottoscritta dalla Presidente della commissione elettorale e per i mandati, Janja Sluga ora si dovrebbe prima discutere a livello di coalizione. La Sinistra ha già fatto trapelare le sue perplessità. La questione comunque ha avuto ampio spazio sul Delo, il principale quotidiano nazionale. Secondo i proponenti della modifica “anche per i parlamentari delle minoranze andrebbe seguita la prassi che vale per i deputati, i quali possono ricoprire incarichi all’interno dei partiti politici”. Tutt’altro che d’accordo Attila Kovács, una voce critica della minoranza ungherese, che non ha nascosto la sua sorpresa per il fatto che i media minoritari ungheresi non abbiano affrontato il tema, che potrebbe de facto permettere ai deputati delle minoranze di ricoprire ulteriori incarichi nelle rispettive Can. “Non ne ha nemmeno parlato la Comunità autogestita della comunità ungherese” afferma Kovács sottolineando che, se approvata, la normativa andrebbe a modificare l’operato della stessa. Un silenzio non casuale” afferma l’autore da noi interpellato, che poi spiega che in base ai pareri della Commissione anticorruzione e le due sentenze sul caso, “i deputati al seggio specifico possono svolgere l’incarico di consiglieri delle Can, come pure i consiglieri comunali possono contemporaneamente svolgere la carica di parlamentari, ma non possono invece occupare il posto di presidente o vicepresidente, così come i parlamentari non hanno la possibilità di occupare le poltrone di sindaco o vicesindaco”. In sintesi, le CAN non sarebbero equiparabili ai partiti, ma ai comuni. Kovács ci ha spiegato di attendere con grande curiosità gli sviluppi della vicenda, ma si augura che venga rispettato “l’interesse pubblico” e precisa che non è possibile tenere “il piede in due scarpe”. Secondo Kovács il deputato “andrebbe così a detenere troppo potere” ed alla fine la cosa sarebbe anche incostituzionale perché lederebbe il principio della divisione dei poteri.
Dionizij Botter