“Le sofferenze della popolazione possono finire anche subito, è sufficiente che il governo adempia alle richieste che sono all'origine dello sciopero”. E' la risposta del sindacato medici e dentisti Fides, all'appello del premier Golob che ha chiesto di congelare lo sciopero mentre sono in corso trattative. La sua richiesta è stata descritta come "una delle mosse più inappropriate da parte di una persona che non ha mantenuto la parola data dopo aver precedentemente già firmato un accordo con la controparte e che in questo modo ha avuto come conseguenza la messa in atto dell'agitazione. Se il premier avesse tenuto fede alle promesse”, così il sindacato, “i cittadini non incontrerebbero difficoltà e non si sarebbe arrivati allo sciopero”. Il presidente del sindacato, Damjan Polh ha detto che nemmeno alla tornata negoziale di questo lunedì sono stati fatti passi in avanti, nessun impegno è stato assunto, pertanto la protesta continua. Il premier Golob, a margine dell'apertura dei reparti di terapia intensiva dell'Ospedale generale di Jesenice, ha chiesto al sindacato dei medici di congelare lo sciopero per tutta la durata dei negoziati, per non aumentare le difficoltà della popolazione nell'accesso alle prestazioni sanitarie. "I negoziati sugli schemi salariali nel pubblico impiego sono in corso e una soluzione a lungo termine può essere trovata solo ed esclusivamente attraverso i negoziati”, ha sottolineato tra l'altro il premier. Secondo Golob le condizioni del sistema sanitario sono impegnative, ma l'inaugurazione dei nuovi reparti all'ospedale di Jesenice dimostra che non solo il personale medico e la direzione ospedaliera, ma anche il governo sta lavorando per migliorare le condizioni di lavoro nelle strutture sanitarie. Golob ha ribadito che il paziente deve trovarsi sempre al primo posto, per tale motivo ha invitato il Fides a un passo indietro. Lo sciopero, iniziato il 15 gennaio, è entrato nella quinta settimana.
Delio Dessardo