A poche settimane dall'entrata in vigore della nuova legge sull'ente radiotelevisivo pubblico la situazione non si è ancora stabilizzata né tantomeno rasserenata. E le acque all'interno dei programmi televisivi sono ancora agitate, soprattutto per i tentativi di arginare le ultime prese di posizione del direttore uscente, Uroš Urbanija, ancora attivo e operativo prima dell'uscita di scena.
Secondo il sindacato interno dei giornalisti la rimozione della direttrice dei programmi cultura e spettacoli, Zemira Alajbegović Pečovnik, è solo l'ultimo capitolo di un regolamento di conti interno fra la redazione e Urbanija, che per tutti ha punito la direttrice. Pronta e pugnace è arrivata la risposta degli scioperanti, che tramite la presidente del coordinamento dei sindacati dei giornalisti di RTVS, Helena Milinković, ha detto che la scelta riflette le ragioni precise per le quali è stato indetto lo sciopero, peraltro non ancora sospeso: nessun rispetto per l'autonomia e l'indipendenza editoriali, motivo per il quale Milinković ha ricordato che lo sciopero è ancora in corso.
Secondo le ricostruzioni più accreditate Alajbegović Pečovnik ha pagato per l'intervento sul palco della poetessa Ana Makarovič durante il programma delle celebrazioni per la festa della Cultura a febbraio, un passaggio controverso nel quale Makarovič ha criticato la gestione di RTV, anche se secondo alcuni si è trattato di un fuori programma.
Il nuovo presidente di amministrazione di RTVS, Goran Forbici, ha affidato il suo commento a un comunicato stampa, nel quale esprime il suo disagio per le dimissioni forzate, che non fanno altro che rafforzare, prosegue la nota, la preoccupazione che la gestione uscente sia guidata da motivi e priorità sbagliate durante il periodo di transizione.
Valerio Fabbri
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