Dopo la trilaterale del dicembre scorso a Trieste i capi diplomazia sono tornati ad incontrarsi a questa volta in Slovenia, a ulteriore conferma dell’inclusione di Lubiana nel dialogo inerente alla tutela del Mare Adriatico. Soggetto attivo e partecipe la parte slovena ha sempre ribadito che la proclamazione delle Zone economiche esclusive da parte di Roma e Zagabria non può né deve pregiudicare in alcun modo gli interessi nazionali del paese. E l’ha fatto pure oggi a Brdo presso Kranj, il ministro degli esteri Anže Logar che ha salutato la Dichiarazione congiunta di collaborazione nell’Adriatico settentrionale; documento che inizialmente si sarebbe dovuto firmare già nell’incontro triestino ma che evidentemente ha avuto bisogno di ulteriori modifiche e armonizzazioni che sono state raggiunte dopo mesi di lavoro da pare dei gruppi di esperti e di incontri a vari livelli tra i preposti dicasteri dei tre governi.
Come affermato dal capo diplomazia croato la Gordan Grlić Radman il documento va a sostenere la cooperazione trilaterale in tre importanti settori: trasporti, tutela ed economia ed apre la strada a tutta una serie di iniziative volte allo sviluppo di un’ampia area unita dal mare comune. A detta del capo della Farnesina, Luigi Di Maio la Dichiarazione dimostra l’ eccellente collaborazione raggiunta in questo formato dove ce’ vicinanza di vedute su tutta una serie di progetti che aprono la strada al rafforzamento del ruolo che l’ Alto Adriatico può avere nel rilancio socio-economico che è collegato allo sviluppo del turismo sostenibile e che attraverso ad un maggiore collegamento dei porti dell’ area può trasformare l’ Adriatico in un asse di collegamento tra Mediterraneo ed Europa centrale. Da ribadire che la Croazia -come stabilito dal Sabor- ha proclamato la propria ZEE il primo febbraio scorso mentre in Italia - come ricordato da Di Maio- l’istituzione della ZEE è stata accolta a novembre dalla Camera e dopo aver superato l’esame alla Commissione esteri dovrebbe approdare a breve in Senato. Provvedimenti che naturalmente interessano pure la Slovenia poiché all’interno delle ZEE - Italia e Croazia- avranno diritti sovrani sia al fine dello sfruttamento economico che della gestione delle risorse naturali mantenendo comunque libera - così come stabilito dalle leggi internazionali- la navigazione, il sorvolo e la posa in opera di condotte e cavi sottomarini alla Slovenia, che però con la Dichiarazione trilaterale si vede allargare queste prerogative anche ad altri campi quali la gestione della pesca, dei soccorsi, della comunicazione e trasporti per fare alcuni esempi.
Come annunciato al termine del vertice, la prossima trilaterale sarà a livello di Capi di governo e si svolgerà a Zagabria entro giugno ovvero prima dell’avvio della presidenza slovena dell’Unione europea.
Da ricordare infine che a causa d’inderogabili impegni del ministro degli esteri Di Maio non ci sarà un suo incontro con la Comunità nazionale italiana incontro voluto e sollecitato, in questi ultimi giorni proprio dalla CNI. Abbiamo comunque saputo che si sta lavorando affinché questo avvenga in un prossimo futuro.
Lionella Pausin Acquavita