Promuovere progetti che includano il trasferimento intergenerazionale della conoscenza con adeguati aumenti dei fondi destinati a tali iniziative; migliorare la pianificazione delle borse studio destinate alla frequentazione di corsi di laurea idonei; rafforzare la rete di lettorati di lingua slovena nel mondo. Queste alcune delle proposte avanzate al governo dalla commissione parlamentare che si occupa dei problemi della minoranza slovena che vive nei paesi contermini e in generale nel mondo.
"Un intervento dell'esecutivo è più che urgente", la considerazione generale dopo che gli esponenti minoritari hanno illustrato la preoccupante situazione che interessa pure la comunità slovena in Italia. Ksenija Dobrila del SKGZ, l'Unione culturale economica slovena ha affermato che il numero di appartenenti alla comunità si va riducendo, motivo per il quale la lingua è sempre meno parlata in famiglia mentre rimane diffusa negli ambienti organizzati come la scuola, le attività culturali e ricreativo-sportive. E se Andrea Kovač, in rappresentanza degli sloveni in Ungheria - dove ci sono 3 asili e 2 elementari bilingui - ha richiesto un insegnante di sloveno per la media superiore bilingue di Szentgotthard/Monošter, Susanne Weitlaner ha detto che "siamo entrati in un circolo vizioso poiché la mancanza di quadri causa disinteresse per lo studio della lingua. Dei 3 mila sloveni che vivono a Graz solo 24 hanno i bambini che studiano lo sloveno" ha affermato la rappresentante della Comunità slovena in Austria. "In Croazia avremmo voluto almeno un asilo" ha detto Barbara Riman che ha confermato la scarsità di docenti di lingua madre che viene insegnata in alcune scuole del paese come materia facoltativa e nelle associazioni minoritarie. In controtendenza l'Argentina dove a detta di Mariana Poznič le nuove generazioni dimostrano molto interesse per la lingua degli avi e, la cosiddetta scuola slovena del sabato avviata più di 70 anni fa, nelle sue 6 sezioni di oggi è frequentata da più di 250 ragazzi.
"Per trovare le soluzioni adeguate sono necessari dialogo e pazienza poiché con l'insegnamento dello sloveno entriamo nei sistemi educativi di altri paesi" ha detto la Segretaria di stato per gli sloveni nei paesi vicini e nel mondo Vesna Humar secondo la quale bisognerebbe rafforzare immediatamente tutte quelle attività sociali che consentono l'apprendimento della lingua e il consolidamento dell'identità nazionale. Roman Gruden del Ministero all'istruzione ha ricordato che la mancanza di insegnanti è un problema che interessa non solo la minoranza bensì pure il settore scolastico sloveno. Egli ha inoltre informato che al momento ci sono 43 docenti che insegnano lingua e cultura slovena all'estero. (lpa)
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