Foto: BoBo/Žiga Živulović ml.
Foto: BoBo/Žiga Živulović ml.

Test gratuiti direttamente ai posti di confine. È questa la soluzione trovata da Lubiana per chi entra ogni giorno in Slovenia per andare a lavorare e per motivi studio, categorie che, a partire dal 15 marzo, dovranno presentare il risultato di un test rapido negativo non più vecchio di una settimana per poter entrare in Slovenia.
Le istruzioni per effettuare il tampone sono state pubblicate sul sito del governo accanto ai moduli scaricabili, in italiano e sloveno, che dovranno essere presentati al momento del test accompagnati da una certificazione dell’attività svolta in Slovenia.
I test saranno effettuati in postazioni allestite nei pressi dei principali posti di confine, e precisamente al Centro culturale di Škofije, in un container presso il posto di confine di Nova Gorica, al posto di frontiera di Fernetti, al Centro culturale di Caporetto, e in una tenda allestita al posto di confine di Rateče. Sarà possibile effettuare il test dalle 7:00 alle 19:00.
Chi si sottopone al tampone non deve avere la febbre o segni acuti di infezione respiratoria o gastrointestinale, e deve dichiarare di non esser stato in contatto con una persona infetta negli ultimi dieci giorni.
Il sistema, ha fatto sapere il governo sloveno, verrà poi adattato alle esigenze dei singoli punti di confine dopo una settimana di prova.
Nel comunicato in cui si spiega la procedura, il governo ricorda che la regola del test rapido valido per una settimana si applica solo ad alcune categorie, come i lavoratori transfrontalieri, le persone che attraversano il confine motivi sanitari, i proprietari di terreni, e gli studenti.
Per chi non appartiene alle categorie indicate, o a quelle esenti dal tampone, rimane la necessità, per rientrare o entrare in Slovenia, di sottostare a una quarantena di 10 giorni, che però può essere evitata presentando il risultato negativo di un test molecolare non più vecchio di 48 ore, o di un tampone rapido fatto 24 ore prima, o la certificazione di aver avuto il Covid ed esser guarito, o ancora un certificato di avvenuta vaccinazione.

Alessandro Martegani