La morte della 20.enne Katja è senza alcun dubbio correlata alla somministrazione del vaccino della Johnson & Johnson. A confermalo l'indagine condotta in questi mesi, il decesso è avvenuto lo scorso 29 settembre, dalla Commissione di esperti del Ministero della salute, dopo un accurata analisi della cartelle cliniche e altra documentazione disponibile. Tutti 5 i componenti della Commissione ha detto il presidente Zoran Simonovič, a capo dell' unità di Maribor dell'Istituto nazionale di salute pubblica, hanno confermato la correlazione tra la morte e la somministrazione del vaccino, non è stata trovata, ha aggiunto, nessuna controindicazione che avrebbe potuto precludere la vaccinazione. Si tratta del secondo caso di questo tipo in Slovenia, ha detto ancora Simonovič.
Borut Štrukelj, docente alla Facolta di farmacia di Lubiana ha spigato che la ragazza è stata vaccinata il 16 settembre, è deceduta per trombosi arteriosa, classificata come effetto collaterale molto raro, si manifesta in meno di 1 persona su 10.000. Negli USA ci sono stati 28 morti su 8,7 milioni di vaccinati Johnson ovvero 1 su 300 mila, molto più frequante tra le donne nella fascia 30-37 anni 1,2 su 100mila. Nell'Unione europea, ancora il professor Štrukelj, in 6 casi è stato confermato il legae su 16,3 milioni di vaccinazioni con il monodose.
Il ministro della salute Janez Poklukar ha affermato che che la somministrazione del siero Janssen, già temporaneamente sospesa, verrà definitivamente fermata, tranne per chi ne farà espressamente richiesta, tutte le scorte del vaccino Janssen saranno donate all'estero attraverso il programma Covax. Per quanto riguarda Astra Zeneca, l'altro vaccino vettoriale disponibile in Slovenia, Poklukar ha detto che verrà presa una decisione in accordo con il gruppo di esperti per le vaccinazioni. L'infettivologa Bojana Beović a capo di questo gruppo ha dichiarato che molto probabilmente anche Astra Zeneca verrà sospesa. Beović ha detto di non attendere contraccolpi sulla campagna vaccinale dopo la conferma del legame tra decesso e vaccino, il danno è stato già fatto in settembre, confermando che i benefici sono di gran lunga superiori ai rischi della vaccinazione per il covid come per qualsiasi altra malattia. La campagna vaccinale sta subendo una fase di stallo, soprattutto per le prime dosi, secodo Beović vanno limitati i tempi di attesa per chi si prenota ed è necessario snellire le code davanti ai centri vaccinali. Anche i vaccinati devo prestare attenzione, ha detto, nessuno è protetto al 100%. Per l'infettivologa sarebbe molto importante introdurre la vaccinazione obbligatoria.
Intanto l'epidemia in Slovenia sta rallentando, tutto gli indicatori sono in calo. 2482 i nuvi casi accertati su poco più di 6200 tamponi molecolari processati, positivo il 39,5% percento dei tamponi. 1283 le persone infette attive in meno rispetto al giorno precedente, la media settimanale dei contagi è 2189, meno 129 rispetto al giorno prima. Anche l'incidenza cumulativa su 100 mila abitanti negli ultimi 14 giorni è calata di 61 unità. 16 le persone che hanno perso la battaglia contro il covid. 48 i casi confermati a Capodistria, 12 a Isola, 10 a Pirano e 8 a Ancarano. Migliora leggermente la situazione negli ospedali 1128 i ricoveri, meno 26 rispetto a ieri, più o meno stabili le terapia intesive con 280 pazienti ricoverati.