Presenti ai lavori diversi ministri, tra cui quelli dell'Economia, delle Finanze, della Difesa, per lo Sviluppo e la politica di coesione, dell'Infrastruttura, nonché' esponenti del settore energetico nazionale. Come sottolineato dall'ufficio del premier, l'energia rappresenta la spina dorsale del modello di vita moderno ed è uno dei pilastri della sicurezza nazionale, gli eventi degli ultimi mesi, tuttavia, pongono ulteriori sfide. "I prezzi dell'energia - petrolio, gas naturale, carbone ed elettricità - sono in aumento in tutto il mondo, in Europa e in parte anche in Slovenia. Come stato membro dell'UE, il paese si impegna per l'obiettivo comune, quello della transizione energetica verso una società a basse emissioni di carbonio".
La Slovenia è prossima all'adozione della strategia per un'uscita bilanciata dal carbone e a tale scopo il Ministero dell'Infrastruttura ha concesso a luglio un'autorizzazione energetica alla società "Gen-energija". quale primo passo verso la realizzazione del secondo blocco della centrale elettronucleare di Krško. L'iter per l'autorizzazione finale, se si arriverà ad una decisione in questo senso, dovrebbe durare almeno cinque anni, seguito poi dai lavori di realizzazione dell'opera. L'energia nucleare prodotta fungerebbe da fonte di transizione. "Con l'aumento delle energie rinnovabili arriva la necessità di creare sistemi di accumulo di energia. Si sta affrontando la sfida di convertire l'energia in eccesso in idrogeno, cercando inoltre modi per decarbonizzare i trasporti" Nei prossimi anni la Slovenia avrà a disposizione diverse fonti di finanziamento per la realizzazione di progetti energetici, attraverso i fondi della politica di coesione europea, il piano nazionale di ripresa e resilienza, poi il fondo di transizione giusta verso la neutralità climatica, nonché' iniziative che prevedono risorse volte a migliorare il mercato del lavoro.
Delio Dessardo