Foto: BoBo
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Oggi l'Assemblea generale Onu, che si riunisce a livello ministeriale nel primo anniversario dell'invasione russa in Ucraina, dovrebbe esprimersi riguardo una proposta di risoluzione che sottolinea la necessità di un rapido raggiungimento di una pace globale, giusta e duratura nel Paese, in conformità con i principi della Carta delle Nazioni Unite. Conferma inoltre l'impegno dell'Onu per la sovranità, l'indipendenza e l’integrità territoriale dell'Ucraina, chiede poi un'immediata cessazione delle ostilità e l'immediato ritiro completo e incondizionato delle truppe russe dall'intero territorio ucraino.
La proposta di risoluzione è stata preparata in modo tale da ottenere il maggior sostegno possibile tra i 193 paesi membri dell'Onu. Tutti gli stati, che riconoscono l'Ucraina come paese indipendente e sovrano, che è stato attaccato dalla Russia, non dovrebbero avere problemi a sostenere la risoluzione.
I promotori sperano di raccogliere anche di più dei 143 voti di sostegno, ottenuti lo scorso ottobre per la risoluzione che condanna l'annessione russa dei territori ucraini. Il ministro degli Esteri, Tanja Fajon, aveva espresso forte sostegno anche alla precedente risoluzione ed aveva aggiunto che l'aggressione, la violazione dell’integrità territoriale e l'annessione di territori di un paese straniero non hanno posto nel XXI secolo.
Ricordiamo che, a causa della Russia, che ha diritto di veto al Consiglio di sicurezza, le risoluzioni sull'invasione dell'Ucraina vengono adottate all'Assemblea generale delle Nazioni Unite. Tutte finora sono state adottate con il sostegno della maggior parte dei paesi membri.
Intanto, in segno di sostegno e solidarietà con l'Ucraina ed i suoi cittadini, la presidente della Repubblica, Nataša Pirc Musar, ospiterà al palazzo presidenziale di Lubiana una manifestazione in occasione dell'anniversario dell'inizio del invasione russa nel Paese. Atteso anche un discorso dell'ambasciatore ucraino in Slovenia, Andrij Taranov. La presidente, in precedenza, farà visita ai profughi ucraini collocati presso il centro di accoglienza di Postumia.


E. P.