Un incontro bilaterale che rientra nell'ambito della due giorni del cosiddetto "processo Brdo" e che ospita - questa volta a Portorose- i ministri degli esteri dei Balcani occidentali. Un colloquio che Aleš Hojs e Davor Božinović hanno definito cordiale e costruttivo nel corso del quale si è discusso di migrazione clandestina, della collaborazione tra la polizia nei mesi estivi, dell'entrata della Croazia nell' area Schenghen ma anche ed in primo luogo della facilitazione dei passaggi delle frontiere sloveno-croate; passaggi resosi complicati in periodo di pandemia. Božinović ha presentato la dichiarazione digitale che agevolerà l'entrata in Croazia e ha dichiarato che da inizio giugno Zagabria ne ha rilasciate già 100.000 mentre si è pronti - ha detto- ad accogliere quelle di altri stati europei. "La soluzione slovena sarà presentata nei prossimi giorni" - ha detto invece Hojs rivelando che sono state prese in visione pure le difficoltà della popolazione locale, specie dei frontalieri che varcano il confine ogni giorno. Accolto l'appello dei sindaci dell'area di Brežice e Krško e - come affermato - si cercherà una soluzione per l'apertura di un valico destinato al passaggio dei soli cittadini sloveni e croati. Per quanto riguarda i frontalieri che transitano quotidianamente il Dragogna invece il problema non sussisterebbe. "Con le soluzioni che stiamo adottando in merito alla documentazione e dichiarazioni Covid la situazione si andrà normalizzando e dunque pure le difficoltà superate" ha dichiarato il ministro degli interni Aleš Hojs.


Lionella Pausin Acquavita


Foto: BoBo
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