Foto: BoBo
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Il premier, Robert Golob, ha condannato fermamente gli abusi delle istituzioni in uno Stato democratico e di diritto, affermando che qualsiasi manipolazione delle istituzioni a fini politici è inaccettabile, moralmente riprovevole e potenzialmente un reato; e sottolineato la necessità di opporsi a tali politici e individui. L'Ufficio Nazionale per la prevenzione del riciclaggio di denaro ha avviato un'ampia indagine sui conti bancari basata su segnalazioni anonime, inviando 238 richieste di accesso a 195 conti bancari di 107 persone fisiche e aziende. Tuttavia, secondo il portale Necenzurirano, parte della documentazione sarebbe scomparsa, sollevando dubbi sulla credibilità dell'ufficio. Il precedente direttore dell'ufficio, Damjan Žugelj, ha risposto alle rivelazioni dei media affermando che l'indagine non mirava a ispezionare o verificare i proprietari dei media, ma a discreditare personalmente e creare instabilità con accuse false guidate dai media, anche in altri paesi; riferisce il portale N1. La coalizione di governo ha sottolineato che la legge sulla prevenzione del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo è stata approvata poco prima della fine del mandato del precedente governo, sollevando sospetti di motivazioni politiche. Le accuse sono state respinte dal primo ministro Janez Janša come assurde. Il tutore della privacy, Mojca Prelesnik, ha ribadito a POP TV, che la legge attuale sulla prevenzione del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo manca di adeguate salvaguardie e consente abusi. Ha presentato una richiesta alla Corte costituzionale per valutarne la costituzionalità, citando le preoccupazioni legate alle segnalazioni anonime e alle denunce che permettono all'ufficio di ottenere una grande quantità di dati personali, compresi quelli bancari e fiscali. Attualmente, Žugelj è sotto indagine da parte dell'Ufficio investigativo nazionale per sospetto abuso di potere. La polizia e il pubblico ministero stanno conducendo un'indagine per verificare se Žugelj, avviando una delle indagini più ampie nella storia dell'ufficio, abbia violato la legge e abusato della sua posizione, mettendo a rischio un'importante istituzione statale.

Corrado Cimador