Non esiste alcuna base giuridica per fermare il progetto C0 per l'acqua pulita nella capitale, e una decisione simile può essere presa solo dall'investitore. L'esecutivo guidato da Robert Golob prova a chiamarsi fuori dal dossier C0, ovvero dalla costruzione di un sistema di canalizzazione per rinforzare il sistema idrico di Lubiana. Il sindaco, Zoran Janković, ha spiegato a più riprese che si tratta del potenziamento del drenaggio delle acque reflue municipali nei comuni di Medvode e Vodice, ma una parte della cittadinanza è contraria e ha sollevato preoccupazioni per la sicurezza ambientale e per le conseguenze su terreni privati.
Da alcuni mesi la questione è diventata fortemente politica, cavalcata prima dalla sezione lubianese del Partito democratico sloveno, poi dall'opposizione unita in parlamento, fino a un intervento della presidente della Repubblica, Nataša Pirc Musar, che nelle scorse settimane ha chiesto la sospensione dei lavori per chiarire le zone d'ombra che accompagnano la vicenda, o quantomeno per trovare un equilibrio tra le parti coinvolte.
Nel 2020 il Ministero dell'Ambiente e della Pianificazione territoriale, sulla base delle raccomandazioni relative alla protezione dell'acqua potabile nell'area della falda acquifera di Lubiana, aveva avviato d'ufficio le procedure per valutare la correttezza e la legalità di tutte le decisioni rilasciate dall'Unità amministrativa di Lubiana e dall'Agenzia per l'ambiente, senza riscontrare alcuna base giuridica per sospendere il progetto.
Secondo il governo quindi non ci sono margini di manovra legali per intervenire sul progetto. Ma la questione ora è politica ed è solo rinviata a venerdì prossimo, quando l'Assemblea nazionale convocata per una sessione straordinaria sarà chiamata a confrontarsi sul tema.
Valerio Fabbri