Anže Logar appena superato con un successo storico per la destra slovena il primo turno delle presidenziali ha affermato in un messaggio conciliante che “Da oggi in poi decidiamo il futuro del paese per i prossimi cinque anni, possiamo dividerci tra quelli di sinistra e quelli di destra, ma a contare saranno il dialogo e lo spirito di vittoria”. Logar ha intanto già intascato il sostegno del suo partito, quello democratico di Janez Janša, e dal SLS, il Partito popolare. Nuova Slovenia, dopo il flop del loro candidato, Janez Cigler Kralj, per il momento non si espone ufficialmente, lo ha fatto però il Presidente Matej Tonin annunciando il suo sostegno per il secondo turno a Logar. Tonin ha comunque affermato di dubitare seriamente che l’NSI potrebbe appoggiare la fazione opposta, “non ne vedo i motivi”, ha affermato. Ricordiamo che in questo momento le tensioni tra l’SDS e l’NSi sono alle stelle a causa delle incomprensioni legate alle composizioni degli organi di lavoro della Camera. Duri sono stati a riguardo gli ultimi tweet del leader dei democratici Janez Janša. Sulla scia della strategia adottata da Logar di non voler apparire come un candidato fedele alla linea SDS, il premier Janša non ha commentato pubblicamente l’esito del voto. Lo ha fatto invece Milan Kučan, il primo Presidente sloveno e grande nemico politico di Janša, il quale via Twitter ha detto in riferimento al risultato ottenuto da Nataša Pirc Musar che è tempo di una donna alla Presidenza “Comprende l’importanza della funzione e sarà in grado di difendere i suoi valori e posizioni nel quadro delle suo competenze” ha affermato. L’ex Presidente ha poi valutato che l’esito del voto non rappresenta assolutamente una sconfitta per la coalizione al governo, ma la decisione di puntare insieme su un candidato, in riferimento a Brglez, sarebbe stata secondo Kučan un’ottima decisone. Da quanto sembra al secondo turno verrà insomma riproposto uno scontro storico tra destra e sinistra che potrebbe riaccendersi dopo alla pacata campagna elettorale del primo turno. Per il secondo turno, Eva Irgl collega di partito di Logar, ha sottolineato i valori che contraddistinguono il candidato e le sue esperienze, anche a livello internazionale in veste di Ministro degli esteri nel governo di centro destra. Nataša Pirc Musar, con il suo 26, 7 per cento dei voti ottenuti al primo turno potrà sicuramente contare sul sostegno dei partiti della coalizione di governo, sicuramente su quelli del premier Robert Golob e degli SD i quali hanno deciso di puntare al primo turno sul candidato Milan Brglez. Dejan Levanič degli SD a capo della campagna di Brglez non ha nascosto la sua delusione per il mancato raggiungimento del secondo turno, ma ha comunque detto che si è trattato di un risultato invidiabile che ha sancito una stretta collaborazione tra il Movimento Libertà e gli SD. Gli Sd hanno interpretato il risultato come un successo inquanto percentualmente il risultato ottenuto dal loro candidato sarebbe ampiamente superiore a quello ottenuto alle politiche “Non ce delusione, e la volontà degli elettori va rispettata” ha detto Golubović del Movimento libertà”. Secondo Golubović, inoltre, l’esito del secondo turno è scontata con la vittoria del centro sinistra, il quale ne uscirà più forte di prima. Ricordiamo che il Movimento libertà aveva proposto inizialmente la candidatura della ex giornalista e ambasciatrice in Svizzera, Marta Kos, la quale però ha rinunciato per motivi personali. Anche Dominika Švarc Pipan, Ministro della giustizia in quota Sd ha interpretato il risultato ottenuto da Brglez come una conferma del risultato ottenuto dai partiti di coalizione alle politiche primaverili. La peculiarità dell’esito va invece interpretata, secondo la Pipan, come il trionfo dei valori di centro sinistra a favore della parità dei sessi e del successo delle donne.
Dionizij Botter