A sfilare per la prima volta, contro il governo del premier Janez Janša, anche i sindacati, che accusano l'esecutivo di aver chiuso le porte al dialogo sociale. Sulle barricate l'opposizione di centrosinistra, che non risparmia strali all’indirizzo del capo del governo e dei suoi sostenitori. In pizza anche una innumerevole serie gruppi della società civile ed una marea di persone di tutte le età e di tutti gli strati sociali.
Come tradizione vuole il lungo corteo è partito dalla suggestiva Piazza Prešeren, ma questa volta non si è diretto verso Piazza della Repubblica. Lo spazio di fronte al parlameto, come quello davanti agli altri palazzi del potere, è stato transennato ed era presidiato da un ingente numero di agenti in tenuta antisommossa. Nei giorni scorsi non era mancata la preoccupazione per possibili scontri, mentre la polizia è stata subbissata da accuse per il suo comportamento di venerdì scorso, quando avrebbe preso di mira una serie di manifestanti pro-Palestina. Le forze dell'ordine hanno respinto le accuse, ma in ogni modo ieri sera per monitorare la situazione sono scesi in campo gli inviati del Tutore dei diritti dell'uomo ed anche i rappresentanti di organizzazioni nazionali ed inernazionali, tra cui Amnesty international.
Accantonata l'idea di andare di fronte al parlamento i manifestanti si sono diretti all'incrocio di due delle principali viabili che tagliano Lubiana ed hanno proclamato quello spazio la loro Piazza della Repubblica. Il risultato è stato il blocco del traffico cittadino, mentre la manifestazione è stata accompagnata dalle sirene di saluto dei treni che passavano. Nei discorsi di rito, inframezzati anche da musica e letture di poesie, sono state chieste “elezioni subito”, si è gioito per la mancata defenestrazione del presidente della Camera, Igor Zorčič e si è beffardamente sottolineato che il governo non ha più una maggioranza.
Il premier Janez Janša ha bollato la protesta, fatta in un momento in cui la situazione epidemiologica sarebbe ancora seria, come un crimine e non ha mancato di prendersela con l’opposizione di centrosinistra che con l’appoggio a simili iniziative, rischierebbe di compromettere il quadro sanitario del paese in vista dell’estate. Dalla polizia intanto hanno fatto sapere che è stata avviata una indagine nei confronti dei tre presunti organizzatori della manifestazione non autorizzata e che sono stati riscontrate 26 violazioni della legge sulla salute pubblica e due di quella che regola i diritti d’autore. A vigilare sui manifestanti, dove non tutti portavano la mascherina e dove le distanze erano ravvicinate, anche gli ispettori sanitari, competenti per sanzionare eventuali violazioni delle norme anticovid.
Stefano Lusa