Nessuna politicizzazione. L'attuale direttore generale, Anton Olaj, testimoniando davanti alla commissione parlamentare d'inchiesta, ha respinto tutte le accuse di interferenza politica nella guida della polizia. Secondo Olaj, la situazione nell'organico è molto buona, come dimostrato da una recente ricerca sul grado di soddisfazione degli effettivi. "Siamo il paese più sicuro dell'Unione Europea, lo confermano le statistiche", ha detto Olaj rispondendo ad una domanda del presidente della commissione, Rudi Medved, della Lista Šarec. In merito agli ammonimenti rivolti ai dirigenti sindacali ha detto, tra l'altro, di aver ripetutamente sollecitato atteggiamenti più moderati e toni contenuti nelle dichiarazioni. Per quanto riguarda gli emendamenti alla legge su organizzazione e compiti delle forze dell'ordine, entrati in vigore il 13 novembre; sono stati approvati dal Parlamento e la polizia deve tenerne conto. Nell'ambito di questa riorganizzazione interna, lo ricordiamo sono cessati i mandati di un centinaio di comandanti di polizia, dei direttori delle amministrazioni e altre funzioni in seno alla Direzione generale, sostituiti da altri con incarico a termine. "Nessuno rischia il licenziamento", ha garantito Olaj, che già alcune settimane fa aveva respinto le accuse di politicizzazione della categoria ed epurazioni a vari livelli. Anche l'ufficio investigativo nazionale mantiene la sua autonomia, ha assicurato Olaj. Chiamata a testimoniare pure Tatjana Bobnar, ex direttore generale della polizia, che ha fornito un quadro della situazione alquanto diverso. "Nell'ultimo anno e mezzo sono stata oggetto di vessazioni e ripetutamente screditata", ha evidenziato, "mi rattristano il calo di fiducia nella polizia e l'attuale livello di dialogo sociale nelle forze dell'ordine". Tatjana Bobnar è stata la prima donna a capo della polizia slovena, nominata dal governo Šarec nel dicembre 2018. Era stata rimossa nel marzo 2020, alla prima riunione dell'esecutivo Janša. Dopo le audizioni Di Olaj e Bobnar, il presidente della commissione, Medved ha detto che confermano una cosa: nelle nomine c’è l'influenza della politica.
Delio Dessardo