La Camera di Stato ha dato luce verde ai tre decreti per l’indizione dei tre referendum consultivi che si svolgeranno io 9 di giugno. Oltre alle elezioni europee, gli aventi diritto si esprimeranno su tre temi di grande rilevanza. “Siete favorevoli alla legge che regolerà il diritto di assistenza di fine vita?” sarà il primo quesito referendario; “La Repubblica di Slovenia dovrebbe consentire la coltivazione e la lavorazione della cannabis a scopo terapeutico”” e “La Repubblica di Slovenia dovrebbe consentire la coltivazione e detenzione della cannabis per un utilizzo personale limitato’” è la seconda domanda legata alla legalizzazione della cannabis. La terza domanda che comparirà sula scheda referendaria invece sarà la seguente “Siete favorevoli all’introduzione del voto preferenziale per l’elezione dei parlamentarie alla Camera di Stato che andrà a garantire un influenza diretta degli elettori sulla scelta dei parlamentari?”. Le proposte sono passate grazie ai voti della maggiore forza al governo, il movimento Libertà e il Partito Sinistra. L’obiettivo del partito del premier Golob è quello di vedere una grande affluenza da parte dell’elettorato liberale; contrari il Partito Democratico e Nuova Slovenia, mentre i Social democratici si sono astenuti dal voto, questi avevano a più ripreso espresso i loro dubbi sostenendo che i referendum andrebbero a mettere in secondo piano le elezioni europee. L’SDS e l’NSI hanno intanto già ventilato l’ipotesi di ricorrere alla Corte costituzionale per il vaglio dell’ammissibilità dei referendum che riguardano il diritto all'assistenza di fine vita e l’utilizzo della cannabis. La Camera ha invece respinto tutte le proposte referendarie dell’opposizione, sui centri d'accoglienza dei migranti, sulla fiducia al governo e sull'introduzione dell'obbligo dei test antidroga ai funzionari dello stato.
Dionizij Botter