La richiesta di controllo di legittimità costituzionale è stata inoltrata dal sindacato della Polizia con la volontà di far sospendere il decreto governativo. La richiesta d’adempimento della condizione GV ovvero guarito o vaccinato e non più giornalmente testato è stata oggetto di numerose iniziative di richiesta di legittimità costituzionale. Sarebbero state addirittura 250 le singole richieste inviate dai dipendenti dell’amministrazione pubblica. Il criterio GV dal primo di ottobre dovrebbe essere obbligatorio per l’amministrazione statale che comprende i ministeri, gli ispettorati, la polizia, l’esercito e le unità amministrative. È praticamente impossibile azzardare delle previsioni sulla decisone che verrà presa dai giudici, mentre non è ancora noto il numero dei dipendenti dell’amministrazione statale, complessivamente sono 31 mila, che non soddisfano le condizioni richieste richiesti. Se la corte deciderà di sospendere il decreto già a partire da domani potrebbero verificarsi numerosi disagi sul piano organizzativo con una grande mancanza di quadri impossibilitata a recarsi ai posti di lavoro. Questo problema riguarda soprattutto le guardie giurate, la polizia, l’esercito e le unità amministrative del paese. Nataša Pirc Musar, il legale che ha inoltrato da parte del Sindacato della Polizia il procedimento di giudizio di costituzionalità ha affermato che la misura adottata dall’esecutivo nasconde “Un velato invito all’obbligo vaccinale. L’obiettivo che lo stato si è posto di contenere l’espansione del virus è più che giustificato” precisa la Musar ribadendo però che tali misure vanno adottate con l’approvazione di apposite leggi e non con i decreti. “Io sto dalla parte dello stato di diritto” ha precisato.
Dionizij Botter