Una proposta di legge imponente con oltre 120 articoli è sicuramente il maggiore intervento in materia retributiva degli ultimi 15 anni. Il documento ha già ottenuto luce verde dal proposto comitato parlamentare e gode del sostegno sindacale. La proposta di legge secondo i partner della coalizione andrà a migliorerà il sistema attuale, "pieno di anomalie". È stato sottolineato che la legge è stata preparata dopo due anni di negoziati con i sindacati del settore pubblico. Tra i risultati raggiunti, ad esempio, hanno menzionato l'eliminazione degli stipendi inferiori al salario minimo". Secondo l’opposizione invece la proposta è piena di lacune e lo avrebbero sottolineato numerosi comuni e sindacati. Diversi sono stati gli emendamenti proposti dal SDS e poi respinti, tra questi è stato suggerito di escludere la comunità locale dal sistema retributivo comune del settore pubblico, ovvero gli stipendi dei sindaci e dei dipendenti delle amministrazioni comunali, affinché gli stipendi dei funzionari degli organi statali venissero aumentati o ridotti in base alla crescita o alla diminuzione del PIL. Come ha spiegato il ministro per la Pubblica Amministrazione, Franc Props, l'attuale sistema salariale non soddisfa più le esigenze, “nessuno stipendio sarà inferiore al salario minimo, gli stipendi saranno adeguati all'inflazione e le differenze tra le singole fasce salariali si ridurranno al tre percento, il che permetterà di stabilire rapporti più adeguati”, ha dichiarato Props. La proposta di legge introduce una nuova scala retributiva, riducendo la differenza tra le classi retributive dal 4% al 3%. La nuova legge prevede anche l'allineamento degli stipendi con l'inflazione e una riforma del sistema di avanzamento e premiazione. Per i dipendenti pubblici la riforma salariale diventerà effettiva a partire da gennaio 2025 con adeguamenti per il successivo triennio. La retribuzione minima ammonterà così 1253 euro lordi, mentre quelle in vetta alla graduatoria 8821. Il graduale innalzamento delle page partirà dal primo gennaio del 2025 per concludersi nel 2028. Come ricordiamo rappresentanti del governo e dei sindacati del settore pubblico hanno, martedì, parafato martedì il contratto collettivo per il settore pubblico, la firma è prevista per la prima metà di novembre con l'accordo generale e con i contratti collettivi di settore. È stato anche firmato un accordo sui passi da seguire per l'annullamento della normativa, qualora tutti i documenti non venissero approvati entro il 15 novembre.
Dionizij Botter