Il quadro epidemiologico resta preoccupante, pertanto il Governo ha deciso di prorogare fino al 18 gennaio quesi tutti i provvedimenti volti a contrastare la diffusione del coronavirus. Non ci sono ancora le condizioni per ristabilire le lezioni in presenza, ha detto il portavoce dell'esecutivo Jelko Kacin, seppure il rientro in classe del primo triennio delle elementari e la completa riapertura degli asili nel più breve tempo possibile sono in cima alle priorità. Prosege invece la didattica in presenza nelle scuole e istituti per alunni con bisogni educativi speciali, riaperti martedì.
Nessuna novità in merito al divieto di spostamento tra comuni, che permane, si cancellano invece le eccezioni in vigore nel periodo festivo. Il ministro degli interni Aleš Hojs ha evidenziato alcuni cambiamenti inerenti il regime alle frontiere esterne. Dalla mezzanotte di sabato 9 gennaio non verranno più eseguiti i test covid ai 5 punti di controllo al confine, mentre per entrare in Slovenia, sarà necessario esibire un test negativo, tampone molecolare o test rapido. Quest'ultimo varrà solo per i cittadini comunitari, mentre quelli provenienti da paesi terzi, come Serbia e Bosnia, dovranno esibire il test negativo PCR effettuato in un laboratorio nel paese di origine, autorizzato dall'Istituto sloveno di salute pubblica, ha detto Hojs. Le misure non riguardano chi si sposta per motivi di necessità, lavoro o altro.
Il ministro delle infrastrutture Jernej Vrtovec ha annunciato che con la giornata di venerdì si fermano gli impianti di risalita. Mi rincresce dover dare questa notizia, ha detto, ai tanti appassionati sciatori amatoriali e ai proprietari o gestori degli impianti sciistici, che, ha garantito, verranno aiutati dallo stato. Le piste da sci resteranno a disposizione esclusivamente degli atleti professionisti. (ld)