Riunione congiunta ieri dei Comitati Esteri e affari europei della Camera di Stato. All'ordine del giorno le linee guida della politica slovena nei confronti dei Balcani occidentali. La riunione è stata sollecitata dal partito di opposizione dei Socialdemocratici, dopo che sui mezzi di informazione è apparsa la notizia di un fantomatico documento sulla possibile ridefinizione dei confini in Bosnia ed Erzegovina e che sarebbe stato inviato a Bruxelles dal premier Janša. Il capo del governo ha categoricamente smentito, escludendo l'esistenza di un non-paper. Janša è stato invitato alla riunione, ma non si è presentato, scusandosi per l'assenza. Il deputato SD Matjaž Nemec ha chiesto l'interruzione dei lavori e di farli proseguire successivamente alla presenza del premier, proposta però respinta. Il Ministro degli Esteri, Anže Logar ha suggerito a Nemec di porre le domande a Janša durante il "question time" alla sessione del Parlamento; al contempo ha ribadito che non esiste alcun non-paper che sarebbe stato confezionato in Slovenia. "La strategia nei confronti dei Balcani occidentali non è cambiata", ha assicurato; "al contrario sono stati fatti ulteriori sforzi in quanto la regione sarà uno dei punti centrali del semestre di presidenza sloveno dell'UE". Il dibattito, durato quasi cinque ore, è trascorso all'insegna di reciproche accuse tra deputati della coalizione e dell'opposizione; secondo quest'ultima quanto sta succedendo danneggia l'immagine della Slovenia all'estero, per la coalizione invece l'opposizione ha voluto esportare uno scandalo per minacciare la presidenza slovena dell'UE.
Delio Dessardo