"Un nuovo tentativo del governo di rovesciare lo stato di diritto e soggiogare tutti i sottosistemi della società". Cosi i partiti di opposizione, Socialdemocratici, Lista Šarec, Sinistra e Partito Alenka Bratušek commentano in maniera molto critica il passo del Ministro della Giustizia, Marjan Dikaučič, che dopo la nomina dei due delegati sloveni nella Procura europea, ha presentato una proposta di emendamento alla legge sulla Procura della Repubblica, nell'intento di toglierle la possibilità di avere voce in capitolo nella nomina dei procuratori delegati e passando ogni competenza al governo, che avrebbe cosi l'ultima parola nella nomina. Anche il presidente del Parlamento, Igor Zorčič rileva che si tratta di un tentativo di destituire i delegati appena nominati, attraverso una legge appositamente creata. "Una proposta di emendamento che va fermata. Spero", ha detto Zorčič, "che i deputati non permettano che lo stato di diritto venga minato, screditando il paese". Per la Lista Šarec la proposta di emendamento è una presa in giro dei valori fondamentali garantiti dalla Procura ed estremamente pericolosa sia per lo stato di diritto che per l'indipendenza dei procuratori delegati. I socialdemocratici avvertono che il governo sta cercando di imporre a propria discrezione le nomine. La procura europea ha nominato entrambi i procuratori delegati per un mandato completo di cinque anni; in conformità con il regolamento dell'UE, /che è direttamente vincolante per la Slovenia e il governo/, questa nomina può essere revocata soltanto con il consenso del procuratore capo europeo. Alla domanda se il governo stia cercando di innescare in questo modo la procedura per determinare il primato del diritto dell'UE, seguendo l'esempio della Polonia, Meira Hot, degli SD, ha sottolineato che la Corte costituzionale ha più volte rimarcato il principio della supremazia del diritto comunitario. Ancora nessun commento, per ora, della Procura europea in merito ai piani del governo sloveno per ribaltare la nomina dei due delegati. Non abbiamo ricevuto alcun comunicato ufficiale, si rileva. Al contempo, sottolinea che si potranno ottenere informazioni più dettagliate durante la prossima visita in Slovenia del procuratore capo europeo, Laura Kövesi, il 6 dicembre. Anche la Commissione europea non commenta.
Delio Dessardo