Dal 23 agosto test antigenici, o rapidi, gratuiti soltanto per determinate categorie, per la maggior parte degli altri interessati saranno a pagamento. Lo ha deciso il governo alla riunione per corrispondenza, approvando il decreto sull'attuazione dei programmi di screening per la diagnosi precoce dei contagi da nuovo coronavirus. Ridefinita in questo modo la lista degli aventi diritto ai test gratuiti. Dal bilancio verranno garantiti fondi per i test antigenici destinati a persone che, per motivi sanitari non possono vaccinarsi, ciò deve venir evidenziato da un certificato medico e per quanti non sono guariti dal Covid o non hanno ancora completato il ciclo vaccinale, possono però diffondere il virus con il proprio lavoro oppure operando in un ambiente dove c’è il rischio diretto di diffusione del contagio. Riguardano fruitori di servizi sanitari, ospiti di istituzioni per l'assistenza sociale, detenuti, centri di accoglienza per stranieri, strutture per richiedenti asilo, case sicure, di integrazione e per minori. I test fai da te per alunni delle elementari e studenti delle medie superiori vengono eseguiti dal diretto interessato o chi per lui, che verifica poi il risultato. Le modalità precise vengono stabilite dal ministero della salute, in accordo con quello dell'istruzione. Il programma di screening non sarà più necessario quando verrà garantita una immunità di gruppo tale da contrastare efficacemente l'estendersi del coronavirus. Già la scorsa settimana il premier Janez Janša aveva annunciato che probabilmente da metà agosto i test antigenici non sarebbero più stati gratuiti. "Finora abbiamo speso 60 milioni di euro per gli screening", ha ricordato Janša. "Ora, avendo a disposizione la vaccinazione gratuita, possiamo chiedere a chi è vaccinato", ha rilevato il capo del governo, "di pagare i test per chi ha deciso di non farsi somministrare il siero? Anche in altri paesi europei", così ancora Janša, "la tendenza è di non effettuare più test gratuiti."
Delio Dessardo