Ancora in crescita il numero dei contagi in Slovenia. Ieri, mercoledì, sono stati 1.335, a fronte di 5.622 test molecolari, il 23,7 percento. La media settimanale per contagi giornalieri supera quota mille, siamo a 1.022. 37 i contagi ieri a Capodistria, in flessione rispetto al precedente rilevamento. Sono 518 le persone ospedalizzate, 108 in terapia intensiva. Sette ieri i decessi per cause legate al Covid. I casi attivi aumentano a 13.395, il 2,8 percento in più del giorno precedente. La preoccupazione maggiore è rivolta alla variante inglese del virus più contagiosa e più letale e che interesserebbe già- come ha rilevato Tjaša Žohar Čretnik, direttrice del Laboratorio nazionale per la salute, l'ambiente e l'alimentazione - il 50 per cento dei nuovi contagi. Come rilevato dall'esperta, è in fase di studio una mutazione del ceppo registrata per il momento solo in alcuni casi sloveni e segnalata alla comunità scientifica internazionale pure dall'Austria."Una variante che si sta diffondendo con grande rapidità da qui l'urgenza del nuovo lockdown" ha affermato Leon Cizelj dell'istituto Jožef Štefan che ha fornito una serie di dati allarmanti sull' ipotetica diffusione del virus senza l' introduzione di nuove misure. "L'immunità degli ex positivi e la campagna vaccinale riescono a frenare l'espansione per un 13 per cento, ma è l'auto protezione quella che da un apporto pari al 50 per cento" ha detto l' esperto aggiungendo che "secondo alcuni studi ed analisi- il numero dei positivi registrati quotidianamente supera le cifre ufficiali e dunque quelle rilevate dai test. "Ad ogni tampone positivo corrispondono altre 2 o 3 infezioni che non vengono rilevate e si tratta di asintomatici che comunque trasmettono il virus ad altre persone" ha detto Cizelj rilevando che le misure introdotte potranno dare i risultati sperati solo a fine aprile inizio maggio. E ricordiamo infatti che da oggi in tutto il paese sono scattati i nuovi provvedimenti che nonostante alcune eccezioni, in sintesi prevedono: didattica a distanza per tutti, chiusura di numerose attività commerciali, divieto di assembramento, obbligo delle mascherine pure all'esterno, limitazione della circolazione all'interno delle singole regioni. Sarà naturalmente garantita la sorveglianza dei bambini in asili e nelle prime tre classi delle elementari, ma anche lo spostamento da area ad area che sarà permesso - per incontri e ricongiungimenti famigliari- tra domenica di Pasqua e lunedì con l' avvertimento valido per tutti di trascorrere le festività tra le mura domestiche con la presenza massima di 6 persone -non si contano i minori di 15 anni- e due nuclei famigliari. In vigore fino al 12 aprile invece le misure ai confini esterni con il divieto di espatrio verso stati o regioni della fascia rossa ed entrata permessa - sono esclusi i transfrontalieri e le persone in transito- con l'esibizione della certificazione di vaccinazione o di superamento dell'infezione oppure test PCR negativo.
Lionella Pausin Acquavita