I sei operatori sanitari delle Forze Armate italiane, giunti domenica in Slovenia, si preparano a iniziare il lavoro presso il Centro clinico universitario di Lubiana, dove dovrebbero cominciare a prestare servizio mercoledì. La cancellazione di un volo previsto per domenica ha ritardato l'arrivo degli altri nove. Come spiegato dal comandante dell'unità medica militare della brigata logistica dell'esercito sloveno, Aleksander Vidergar, la squadra comprenderà complessivamente 15 effettivi, il secondo gruppo è costituito da nove carabinieri. Già impegnati nei preparativi, come detto i primi sei operatori sanitari, due provenienti dalla Marina e quattro dall'Aviazione delle Forze Armate del vicino paese. Nella caserma di Kranj si è provveduto in mattinata ad una illustrazione del quadro epidemiologico in Slovenia, con il piano di lavoro nel centro clinico della capitale, successivamente tappa in un ospedale militare per visionare gli equipaggiamenti e le attrezzature di cui saranno dotati.
Prevista per questo martedì la formazione dei gruppi operativi: i 5 medici assieme a 10 fra tecnici sanitari e infermiere diplomate verranno suddivisi in 5 equipe miste italo-slovene, ognuna comprendente sei effettivi. Si è deciso per questa soluzione, ha spiegato Vidergar, per ovviare a possibili difficoltà linguistiche; inoltre, le nuove squadre daranno respiro a cinque dei 20 operatori sanitari dell'esercito sloveno, che potranno venir impiegati per le rotazioni o altre mansioni. Il piano attuale prevede che le squadre miste operino soltanto nel centro clinico lubianese, ha aggiunto Vidergar, tuttavia, ha precisato, "gli eserciti sloveno e italiano sono qui per aiutare le istituzioni pubbliche civili, alle quali spetterà l'ultima parola". Sarà il Ministero della Salute a decidere dove ci sono le maggiori carenze di personale sanitario, e si interverrà di conseguenza. Attualmente sono 40 i militari sloveni impiegati come personale sanitario: 20 al centro clinico della capitale, 10 a quello di Maribor, cinque a testa negli ospedali di Novo Mesto e Celje.
Delio Dessardo