Le ultime cavità scoperte, rappresentano il maggiore ostacolo al proseguo dei lavori, lo ha spiegato il direttore della società partecipata 2TDK, Matej Oset, il quale ha spiegato che le nuove scoperte necessiteranno della costruzione di diverse strutture temporanee, che rappresenteranno una sfida che sposta i confini dell’edilizia sotterranea. “Il tracciato del secondo binario verrà percorso da treni lunghi fino a 740 metri, con un peso che potrà raggiungere le 2500 tonnellate e raggiungere una velocità massima di 160 chilometri orari” ha detto Oset. Proprio per questo motivo, stanno cercando soluzioni progettuali adeguate che garantiscano la sicurezza statica. "Proprio a causa delle numerose grotte, come la grotta 66 e la grotta 80, sarà necessaria un po' più di pazienza, per queste due grotte prevediamo qualche deviazione rispetto alla tabella di marcia. Non parliamo di ritardi di sei mesi o più, ma di uno o due mesi," ha spiegato il direttore della 2TDK. Il collaboratore scientifico dell’Istituto per la ricerca del Carso, Mitja Prelovšek ha chiarito che le due grotte particolarmente critiche vengono sporadicamente allagate “sarà importante preservare le grotte il più possibile e garantire che le misure tecniche di attraversamento soddisfino i criteri di portata” ha detto.
Le grotte scoperte media misuravano tra i 30 e i 40 metri, alcune anche di più. La più profonda, la grotta 15, si trova nel tunnel T1 ed è larga circa 170 metri, mentre nel tunnel T2 le più profonde sono proprio le grotte 66 e 80, lo ha spiegato invece Peter Jemec dell'azienda Elea iC che partecipa ai lavori. Oset ha infine fatto sapere che sulla tratta capodistriana del traforo D8 vengono già posizionati i binari, mentre la prossima settimana inizierà la terza fase dei lavori nella galleria D7.