L’eventualità di ampliare l’area protetta del Parco di Strugnano è stata inserita anche nel piano demaniale marittimo, approvato di recente. Nell’ambito del progetto Interreg MPA Network sono stati individuate altre aree da tutelare, gli interventi, comunque, non saranno ingenti e per i visitatori non cambierà molto, ha assicurato la facente funzione del direttore, Samanta Makovac per l’agenzia informativa STA, ricordando che solo l’un per cento del mare sloveno appartiene all'area tutelata. La riserva si estenderà all'area di Natura 2000, da Punta Ronco verso il mare aperto per circa 500 metri, dove si trova la barriera corallina, dove verrebbe estesa la zona di divieto di ancoraggio.L’area protetta interesserebbe, inoltre, la parte di Pazzugo, anche qui previsto il divieto di ancoraggio, al fine di proteggere gli esemplari di tursiope, cetaceo della famiglia dei Delfinidi presente nel nostro mare.
L’espansione della riserva prevede anche un accordo con i pescatori ai fini commerciali per trovare attività più sostenibili all'interno del parco naturale. I cambiamenti, in ogni caso, non accadranno a breve, secondo le stime ci potrebbero volere alcuni anni. l'Istituto per la tutela della natura dovrebbe fornire una base scientifica che sostenga gli interventi, mentre la proposta di un nuovo regime deve essere oggetto di discussione pubblica. Ad occuparsene sarà il neodirettore Marko Starman, già alle redini del Parco di Strugnano prima di Robert Smrekar, che entrerà in carica il primo luglio.