Rapporto della Corte dei conti. Governo, Ministeri della Salute, dell'Economia, della Difesa e Istituto per le riserve strategiche non sono stati efficaci nel gestire l'acquisto di materiale sanitario e di protezione per affrontare l'epidemia di coronavirus in Slovenia. Si è tenuto conto delle circostanze straordinarie in cui si è dovuto agire e che si esprimevano soprattutto nell’instabilità del mercato su scala mondiale, della carenza di materiale idoneo da reperire e di informazioni adeguate sulle possibili dimensioni dell'epidemia, dal grado di propagazione e gravità della malattia, fino alla percentuale di mortalità a causa del nuovo coronavirus. Pur rispettando tutte queste circostanze, la Corte dei conti ha riscontrato comportamenti non all'altezza da parte dei soggetti coinvolti, dalla scarsa organizzazione, alla mancanza di trasparenza, venuto meno anche un pari trattamento dei fornitori di materiale protettivo e sanitario. Di conseguenza, dalle riserve strategiche del paese sono state distribuite partite di materiale non adeguato, si fa l'esempio dei ventilatori polmonari. Il Ministero della Salute e l'Istituto nazionale di salute pubblica hanno monitorato bene l'evolversi dell'emergenza riguardante l'estendersi dell'epidemia, così la Corte dei conti, non reagendo però in maniera efficace e rapida alle informazioni e agli avvertimenti, non avendo provveduto immediatamente a garantire le scorte necessarie, garantendo al contempo ad una valutazione sistematica per quanto riguarda l'urgenza delle forniture. La Corte dei conti ha richiesto al governo e all'ente per le riserve strategiche di provvedere alle necessarie misure correttive, in modo da rispettare i contenuti del rapporto.

Delio Dessardo

Foto: BoBo
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