La direzione di RTV Slovenia crede che ciò che sta accadendo ai vertici del nostro Paese dimostri che “nonostante le diverse assicurazioni arrivate dal governo per garantire uno spazio mediatico libero e di alta qualità, le loro azioni dimostrano il contrario”. In particolare, come si legge nella lettera del direttore Andrej Grah Whatmough, la gestione di RTV Slovenia “è stata soggetta a chiare pressioni politiche” in particolare da parte del ministro della Cultura, il quale ha dichiarato più volte che “la direzione dell’ente dev’essere sostituita”. Secondo il direttore generale, le parole e le azioni del governo sloveno evidenziano un “fraintendimento dei fondamenti dello stato di diritto, che prevede la separazione del potere legislativo, esecutivo e giudiziario”; a riguardo infatti ha spiegato che “la divisione dei tre rami è fondamentale per il funzionamento del Paese”. Un’altra preoccupazione è legata alla “diffamazione pubblica e alla pressione politica del governo sulla Corte costituzionale” la quale è in fase di revisione sulla modifica della legge su RTV Slovenia. Quest’ultima, come ha spiegato la direzione, “rispetta la decisione dell’organo, ed è consapevole che si tratta di una scelta complessa che richiede del tempo”.
La direzione di RTV Slovenia ha quindi inviato una richiesta d’incontro al Presidente e Vicepresidente della Commissione europea, per presentare in modo obiettivo le effettive attività dell’ente. “Vogliamo che il servizio pubblico dei media possa respirare liberamente e in modo indipendente dopo anni di influenza politica, e non abbiamo dubbi che questo obiettivo sarà più facile da raggiungere con l’aiuto e il sostegno dell’Unione europea, visto che la libertà è molto apprezzata nella scala dei valori europei” ha concluso Grah Whatmough.
B.Ž.