Per la prima volta in questa ondata il numero degli ospedalizzati è più basso del giorno precedente, il che va attribuito alla minore virulenza della variante predominante, la Omicron, ma anche all'alto numero di vaccinati, nonostante la Slovenia rimanga ben al disotto della media dell'Unione Europea. L'Istituto Jožef Stefan ha annunciato che la quinta ondata ha probabilmente già raggiunto il suo picco e che nei prossimi giorni dovrebbe iniziare a scendere sempre più rapidamente. Ma se abbiamo raggiunto l'apice della curva ciò non significa che si possa cominciare ad allentare i provvedimenti adottati per contrastare l'epidemia. Il direttore dell'Istituto nazionale di salute pubblica, Milan Krek, avverte che ora il numero dei contagiati diminuirà lentamente, dal primo gennaio più di 300 mila persone sono state contagiate. "Nella seconda parte di questa ondata", così Krek a Radio Slovenia, "altrettante saranno nuovamente contagiate; quindi, va detto che siamo ancora a un livello molto alto di rischio infezione". "La sottovariante Omicron BA2, anch'essa presente, è più contagiosa di quella ora prevalente e rappresenta un nuovo rischio. Pertanto, le misure restano in vigore; gli ospedali sono ancora oberati dall'alto numero di pazienti Covid", avverte a sua volta l'infettivologa Mateja Logar, a capo del gruppo di esperti per il Covid 19. Secondo i dati dell'Istituto nazionale di salute pubblica attualmente in Slovenia risulta contagiato quasi un decimo della popolazione. Per quanto riguarda la campagna vaccinale, quasi 1.262.000 persone hanno ricevuto almeno una dose, oltre 1.213.000 sono state completamente vaccinate.
Delio Dessardo