Lo stato di epidemia viene prorogato per altri 60 giorni a partire da domenica, 17 gennaio. Fino a venerdì 22 gennaio restano chiuse tutte le attività commerciali e servizi non essenziali, ma da questo sabato riaprono le lavanderie, ha annunciato il portavoce dell'esecutivo Jelko Kacin che ha inoltre ricordato che saranno esentati dall'obbligo di quarantena o esibizione di test negativo alla frontiera anche i proprietari o affittuari di terreni agricoli che si trovano dalle due parti del confine. Si accorcia la validità dei test antigenici presentati al confine che non possono essere più vecchi di 24 ore e che come prima, devono venir effettuati in un paese membro o dell'area Schengen. Nessuna novità per i test PCR che non devono essere più vecchi di 48 ore.
Il bollettino della giornata di ieri parla di 1767 nuovi contagi, 1415 confermati dal tampone molecolare, la quota dei positivi è del 25%, 352 casi accertati con i test rapidi, ovvero il 6%. Tra i comuni con un maggior numero di nuovi casi anche Capodistria con 38 casi. L'incidenza cumulativa degli ultimi sette giorni è di 1540 contagi su 100 mila abitanti, in leggero calo rispetto al giorno prima, ha detto Kacin, ma ancora lontana dal primo obiettivo del piano allentamenti di 1350 contagi. E' sceso sotto a 1 l' indice di trasmissibilità RT. Sale a 1266 il numero degli ospedalizzati (la soglia per il primo allentamento è 1200), 199 i pazienti ricoverati in terapia intesiva. Gli ospedali, ha detto il coordinatore per i reparti covid Robert Carotta continuano ad essere sotto pressione, la quota dei 1200 posti letti occupati è stata superata il 12 novembre senza mai scendere e superando anche quota 1300. Per questo motivo in caso di bisogno i pazienti vengono trasferiti da un ospedale all'altro. Oggi all'Ospedale generale di Isola sono 31 i pazienti covid ricoverati di cui 4 in terapia intensiva, 3 necessitano del respiratore. Un degente è deceduto.
In vista del weekend, che si preannuncia di bel tempo, ha detto Kacin, verranno intesificati i controlli degli ispettori sanitari e quelli di polizia per evitare il ripetersi degli assembramenti nelle località turistiche soprattutto di montagna come successo ultimamente. Se la situazione dovesse peggiorare Kacin non ha escluso la possibilità che il Governo decida di fare un passo indietro e vietare le attività ricreative all'aperto fuori dal comune di residenza. Nelle ultime settimane si è rafforzata la presenza degli ispettori sanitari come degli agenti di polizia questi ultimi dalle festività di Natale ad oggi hanno notificato oltre 45 mila violazioni, dallo spostamento non motivato tra comuni e regioni, assembramenti e il mancato uso della mascherina nei luoghi pubblici al chiuso. (ld)