La raccomandazione dei servizi segreti sloveni sarebbe stata inoltrata lo scorso il 25 aprile, subito dopo la vittoria alle elezioni politiche di Movimento libertà. Secondo quanto pubblicato dal portale Necenzurirano, la Sova avrebbe consigliato all'ex Ministro per l'amministrazione pubblica Boštjan Koritnik di far distruggere tutti i telefoni cellulari e computer che i funzionari del governo Janša - ministri, segretari di stato e direttori degli uffici governativi - utilizzavano per i proprio lavoro. Lo avrebbero dovuto fare per "difendere gli interessi nazionali". "In nessun caso questo attrezzatture sarebbero dovute venir assegnate al prossimo titolare della specifica funzione pubblica" traspare ancora dalla missiva inviata all'allora ministro Koritnik, sempre secondo quanto riportato da Necenzurirano.
Chiamata in causa dal portale, l'Agenzia di intelligenze e sicurezza, ha spiegato che non è stata prevaricata nessuna competenza, che esercitando la sua raccomandazione ai funzionari governativi di distruggere telefoni e computer degli uffici prima di lasciare l'incarico, ha semplicemente rispettato i suoi poteri previsti dalla legge. Si tratta, ha aggiunto, di una tutela preventiva di controspionaggio.
Per il ministro degli interni Tatjana Bobnar la faccenda apre diversi interrogativi sull'opportunità di ricorrere alla distruzione dei telefoni cellulari in nome degli interessi nazionali. E' molto chiaro e lo dice anche la Costituzione, ha aggiunto Bobnar, come vengono trattati i telefoni che contengono dati sensibili, pertanto qualsiasi altro commento a riguardo è superfluo, ha chiosato il neo ministro degli interni. La prassi finora adottata prevede che i cellulari di servizio e i computer vengano riconsegnati, procedendo poi al ripristino delle impostazioni di fabbrica, prima del passaggio di consegne tra i funzionari governativi. (ld)