Secondo il Sindacato della scuola Sviz, con l'abolizione dei test rapidi gratuiti a partire dal 23 agosto, cadrà l'obbligo settimanale di testarsi per chi lavora nelle scuole. Nel caso in cui i test dovessero diventare nuovamente obbligatori, il Segretario generale del Sindacato, Branimir Štrukelj auspica che il loro costo venga coperto dallo Stato. "Non c'è altra possibilità, se viene applicata una regola in funzione della sicurezza sul lavoro, a farsi carico del costo deve essere il datore di lavoro" ha rilevato.
Dopo aver esaminato attentamente il nuovo decreto sullo screening al coronavirus, il Sviz e Štrukelj sono dell'opinione che questo non chiarisce la posizione delle scuole. Si spera che gli organi competenti possano fornire risposte chiare prima dell'inizio dell'anno scolastico. Štrukelj ha infine criticato il ministro per la salute Janez Poklukar che ha scaricato sui datori di lavoro la decisione se testare o meno i propri dipendenti. "Nel nostro caso si scatenerebbe il caos, se ogni scuola potrà scegliere liberamente cosa fare avremo, cento soluzioni diverse", ha dichiarato Štrukelj.
L'Istituto Nazionale per la Salute Pubblica consiglia intanto agli alunni e agli studenti che stanno trascorrendo le vacanze all'estero di rientrare a casa almeno 14 giorni prima dell'inizio della scuola e fare un periodo di isolamento per evitare di diffondere il contagio tra i banchi.
Danijel Konestabo