Questa è la terza esperienza di Ranieri come allenatore della Roma. La prima risale alla stagione 2009-2010, quando arrivò in corsa per sostituire Luciano Spalletti e sfiorò lo scudetto arrivando secondo dietro l’Inter, mentre la seconda è avvenuta nel 2019, in un’altra fase delicata per il club, quando sostituì Eusebio Di Francesco. Foto: EPA
Questa è la terza esperienza di Ranieri come allenatore della Roma. La prima risale alla stagione 2009-2010, quando arrivò in corsa per sostituire Luciano Spalletti e sfiorò lo scudetto arrivando secondo dietro l’Inter, mentre la seconda è avvenuta nel 2019, in un’altra fase delicata per il club, quando sostituì Eusebio Di Francesco. Foto: EPA

"Una bella gatta da pelare? Per questo mi hanno chiamato". Sono queste le parole pronunciate da Ranieri prima di salire sull'aereo per tornare a Roma. Il tecnico romano è stato scelto a Londra da una società americana per ritirare su - per la terza volta in carriera - le sorti dei giallorossi. A nulla sono serviti i cacciatori di teste, le società specializzate, gli algoritmi voluti dalla proprietà a stelle e strisce, dopo i tanti rifiuti collezionati la scelta è stata fatta con il cuore, anche se con Ranieri si va sul sicuro. Perché in fondo, secondo uno dei tanti aforismi attribuiti a Winston Churchill, gli italiani vanno alla guerra come fosse una partita di calcio e vanno a una partita di calcio come fosse la guerra.
"The Tinkerman", l'aggiustatore, è il soprannome che gli inglesi hanno dato a Ranieri durante la sua prima esperienza in Premier League, e questo dovrà fare alla Roma. Considerato da tutti un signore, un uomo di campo con grande esperienza e valori antichi in un calcio che consuma tutto in pochi istanti, Ranieri ha scritto la favola più bella della Premier League con la vittoria del Leicester, una piccola squadra che puntando a una salvezza tranquilla si ritrovò a vincere il campionato contro ogni pronostico.
Grazie ai suoi trascorsi internazionali Ranieri parla inglese, francese e spagnolo, ma i tifosi romanisti, tra loro chi scrive, si augurano che ora si arrabbierà in romanesco con i giocatori, perché un romano rimane tale anche se di mondo come è lui, che ha allenato anche in Grecia. Bentornato a casa Claudio, e ancora una volta grazie per aver risposto presente nel momento del bisogno.

Valerio Fabbri

Claudio Ranieri durante le celebrazioni per la storica vittoria della Premier League con il Leicester nel 2016. Foto: EPA
Claudio Ranieri durante le celebrazioni per la storica vittoria della Premier League con il Leicester nel 2016. Foto: EPA