Due prove a cronometro che apriranno e chiuderanno la Vuelta 2024. In mezzo 9 arrivi in salita, 13 frazioni tra media e alta montagna, per un totale di 3261 chilometri, divisi in 21 tappe, con i i velocisti avranno solo cinque opportunità per contendersi la vittoria in volata. Una corsa movimentata che presenta ben 61.522 metri di dislivello e che piace a Primož Roglič, già vincitore del Giro di Spagna nel 2019, 2020 e 2021. Lo scorso anno chiuse terzo, alle spelle degli oramai ex compagni di squadra della Visma, Jonas Vingegaard e Sepp Kuss con l'americano che da super gregario vinse la Maglia Rossa da leader della corsa. Kuss, che ha lontani origini slovene, quest'anno ha saltato Giro e Tour anche per infortunio, parte tra i favoriti. Roglič, che corre per la Red Bull-BORA-Hansgrohe, dopo la caduta e il conseguente ritiro al Tour dopo 12 tappe, dice di sentire ancora dolore, soprattutto alla schiena. Il recupero è stato lento come l'avvicinamento alla Vuelta.
Non c'erano dubbi sulla mia partecipazine, ha detto durante l'ultimo incontro con i media alla vigilia della partenza, i tempi della riabilitazione non si possono accorciare, viviamo giorno per giorno. Ci vorrà ancora un po' di tempo prima che il dolore passi del tutto, forse sarà così a fine Vuelta, cioè tra 3 settimane, le parole di Roglič che nonostante tutto resta ottimista. Con la metà dei compagni di squadra che avrà a suo fianco in Spagna non ha mai corso, non c'è stata occasione a causa dell'infortunio e rileva, sarà strano correre contro Kuss, per anni suo fidatissimo gregario, una volta sui pedali ognuno cercherà di dare il meglio. sarà una battagia interessante, ha aggiunto lo sloveno che non ha dimenticato di ringraziare per il sostegno la sua famiglia. Altri nomi da seguire a questa Vuelta? Il portoghese Joao Almeida, il belga Wout Van Aert, lo spagnolo Carlos Rodriguez e l'equadoriano Richard Carapaz. Per l'Italia ci sono Filippo Zana, Lorenzo Fortunato, Giulio Ciccone e, soprattutto, Antonio Tiberi, quinto all'ultimo Giro d'Italia. (ld)