La 22-enne scalatrice slovena Janja Garnbret, considerata una delle piu' grandi interpreti della specialità al mondo, non ha tradito le aspettative. Ha coronato la prima partecipazione olimpica dell'arrampicata sportiva, con una prestazione superlativa e conquistato un oro strameritato. Janja non ha tradito la caratura che la contraddistingue, ha mostrato doti sovrumane, primeggiando nel Boulder e nel Lead, specie in quest'ultimo, verosimilmente la prova più difficile che consiste nello scalare una parete di 15 metri, con le prese disposte in modo da formare una via molto difficile. Ha ottenuto due primi posti che l'hanno condotta a chiudere la classifica generale con un punteggio bassissimo, pari a 5. Impareggiabile. La seconda classificata, infatti, la giapponese Miho Nonako ha totalizzato un punteggio finale di 45. Il Giappone ha portato a casa anche il bronzo con Akiyo Noguchi.
La Slovenia festeggia dunque, l'oro di Janja, il primo oro olimpico femminile della storia dell'arrampicata. Si tratta della terza medaglia d'oro per la Slovenia dopo quelle di Benjamin Savšek nella canoa fluviale e del ciclista Primož Roglič nella cronometro. Nel medagliere della Slovenia ci sono poi ancora l'argento della judoca Tina Trstenjak e il bronzo di Tadej Pogarčar vinto nella gara in linea di ciclismo.
A sua volta l'Italia alla rassegna di Tokyo continua ad implementare il medagliere. In particolare, a regalare soddisfazioni è l'atletica leggera, nella 14-esima giornata di gare sono arrivate due splendidi ori. Il quartetto della 4 x 100 maschile, composto nell'ordine da Lorenzo Patta, Marcell Jacobs (campione olimpico in carica), Eseosa Desalu e Filippo Tortu, autore di una decisiva progressione finale, ha fermato il crono in 37''50 (nuovo record italiano). Decisiva, appunto, l'ultima frazione impressionante di Tortu, straordinario nel rimontare il britannico. Argento quindi per la Gran Bretagna in 37''51 e bronzo al Canada in 37"70.
Azzurri dell’atletica protagonisti anche in apertura della terz'ultima giornata di gare. Nella mattinata di Tokyo, infatti, la tarantina Antonella Palmisano, ha vinto l'oro nella 20 km di marcia femminile, come avvenuto il giorno prima nella gara maschile con Massimo Stano e festeggiato così nel migliore dei modi il 30-esimo compleanno. La pugliese ha allungato sulle avversarie a tre chilometri dall'arrivo e chiuso in un ora, 29 minuti e 12 secondi. Argento per la colombiana Arenas staccata di 25 secondi e bronzo per la cinese Liu staccata di 45 secondi. Le altre due azzurre in gara Valentina Trapletti ed Eleonora Giorgi hanno chiuso rispettivamente al 18-esimo e 52-esimo posto.
Il terzo oro di giornata per l'Italia è giunto dal karate. Merito di Gianni Busa' nel kumite -75 kg. Primo titolo olimpico per lui.
Sognare è bellissimo e continuerà a farlo anche la staffetta azzurra 4 x 400 maschile, che ha raggiunto la finale con il quarto crono complessivo delle semifinali. Il quartetto Sibilio, Aceti, Scotti, Re, ha stabilito il nuovo primato nazionale in 2'58"91 e limato di due secondi circa il record italiano sulla distanza, che durava da 35 anni. Chissà che il sogno non si trasformi in un'inattesa medaglia.
Al momento, a questa edizione, gli azzurri hanno vinto 10 ori, migliorando di due unità il primato stabilito ai Giochi di Rio 2016. Nel medagliere complessivo inoltre sono giunti a quota 38 medaglie, due in più del primato di allori all time ottenuto a Los Angeles nel 1932 e a Roma 1960.
Corrado Cimador