All’età di 90 anni se n’è andato un altro pilastro della Comunità nazionale italiana. E' Virgilio Giuricin il cui nome è indissolubilmente legato alle arti visive o meglio alla fotografia che lo ha reso noto a livello internazionale. Come documentarista ha lasciato dietro di se un'imponente collezione di fotografie-documento e fotogiornalistiche che raccontano la storia dell'Istria in tutti i suoi aspetti. Si è fatto apprezzare anche per la sua pluriennale attività come gallerista e in campo museale. In questo senso nell'aprile del 1985 fondò nella sua Rovigno la Photo Art Gallery che diresse per 25 anni. Qui allestì le mostre personali di 284 artisti sia della Croazia che di altri 46 paesi. Nel 1990 fondò il Centro Arti Visive “Batana", quindi la Collezione internazionale di fotografia che comprende 2.800 opere fotografiche e la Biblioteca della fotografia con oltre 5.000 volumi. Nel 2019, per ricordare i suoi 65 anni di poliedrica attività, l'Unione Italiana pubblicò in suo onore la monografia “La memoria attraverso il tempo", un'opera imponente di 512 pagine. Virgilio Giuricin fu anche impegnato sul piano politico a favore della Comunità nazionale italiana. Tra l'altro è stato presidente del Comites, il Comitato degli Italiani all'estero della circoscrizione consolare fiumana. Ma sarà ricordato anche per il suo calvario tra il tribunale e il carcere per una vicenda di presunto spionaggio a favore dell' Italia e di tradimento della Jugoslavia. Nel luglio del 1986, quando si intravedeva il declino del regime comunista, venne condannato a 12 anni e mezzo di carcere. Qualche mese dopo la sentenza venne annullata anche in seguito alle proteste diplomatiche dell'Italia.
Valmer Cusma