Foto: TV Koper-Capodistria
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Un amore profondo per l'Istria e viscerale per la sua Buie che l'ha vista nascere, crescere ed operare. Insegnante - fino al pensionamento- di matematica ed italiano presso la locale scuola elementare italiana ha sempre condiviso il lavoro con altre attività ed interessi. E se saranno tante le generazioni che la ricorderanno come una docente severa ma allo stesso tempo giusta, corretta, ineccepibile, pronta ad ascoltare i problemi degli alunni e aiutare nel loro superamento, saranno altrettanti quelli che la ricorderanno per la passione con la quale si è dedicata alla tutela e valorizzazione dell'identità, della lingua e cultura italiane, degli usi, costumi e tradizioni del territorio. Nata nel 1936, Lucia Moratto Ugussi è stata testimone- come ha spesso raccontato- dei cambiamenti radicali, tragici e tristi che hanno caratterizzato questa nostra area: l'esodo, la nascita di una nuova struttura sociale, politica, culturale e poi ancora il disfacimento della Jugoslavia e le sfide nella Croazia indipendente. Persona riservata e pedante ma decisa negli intenti, dopo aver fatto parte della dirigenza della vecchia UIIF (l'Unione degli italiani dell'Istria e di Fiume) è stata assessore comunale e per diversi mandati ha guidato la Comunità degli italiani di Buie. Grande il suo contributo dato sia nel ripristino della toponomastica cittadina che nel rilancio dell'attività della Comunità degli italiani di Buie con inclusa la ristrutturazione della sede. Attività che la Moratto Ugussi ha portato avanti parallelamente al suo grande amore per la ricerca, testimoniato dai lavori premiati a Istria Nobilissima o pubblicati dal Centro di ricerche storiche o nei volumi che portano la sua firma: da "Le parole nel silenzio" a "Buie d'Istria: famiglie e contrade" e fino a "Buie e il suo territorio", per nominarne alcuni. Lucia Moratto Ugussi, che potremmo definire la memoria storica di questa fetta dell'alta Istria, se ne va solo 13 mesi dopo la morte di suo marito e compagno di vita, Claudio Ugussi e ci lascia in eredità oltre che alle testimonianze scritte un inestimabile patrimonio morale contrassegnato da principi, valori e ideali che ci insegnano ad amare -nel rispetto degli altri - il nostro campanile.

(lpa)