Il concetto di autoctonia della minoranza italiana, analizzato ieri sera a Buie in un interessante incontro che ha visto relatore Drago Kraljević ex ambasciatore croato a Roma.
Una serata voluta dal locale Consiglio della nazionalità italiana anche in seguito alle polemiche sugli emendamenti fatti in Consiglio cittadino dai socialdemocratici al regolamento per l’elezione dei comitati locali, emendamenti che –ricordiamo- hanno cancellato la rappresentanza garantita della comunità italiana nelle liste elettorali.
Un excursus che è partito dal Trattato di pace di Parigi al Memorandum di Londra per arrivare agli accordi di Osimo, quello di Drago Kraljević che si è soffermato poi su documenti più recenti quali il Trattato italo-croato sulla tutela delle minoranze del 1996 il tutto con l’intenzione di fornire il quadro storico-giuridico ma forse ancora di più il contesto nel quale gli italiani d’ Istria sono diventati da maggioranza minoranza. “Una comunità che anche in virtu’ della sua autoctonia è protetta da documenti internazionali che hanno valore giuridico superiore alle norme nazionali e che comunque, una volta ratificati, sono integrati nell’ ordinamento interno” ha spiegato tra l’altro Drago Kraljević.
Tra le considerazioni dell’ex ambasciatore, che nel corso della serata non ha fatto riferimenti concreti al caso buiese, quelle sull’ implementazione dei diritti che va fatta con saggezza, tolleranza e buone intenzioni. “I trattati internazionali, le leggi, gli statuti locali sono importanti, sono una linea di guida che va rispettata perché se no ci sarebbe il caos però attorno a questo, importantissima, è la cultura di comprensione e convivenza. Bisogna capire perché le cose stanno cosi come stanno. Comprendere che un articolo dello statuto della Città di Buie o della Regione Istriana non è una cosa inventata al momento dall’ Assemblea o dal Consiglio cittadino. Deriva dagli accordi italo-croati ma dietro a quelle parole e a quelle formulazioni c’ è anche tanta storia, tanta politica e ci sono anche tante battaglie” ha dichiarato tra l’altro Drago Kraljević. (lpa)