Santa "svedese e romana" (come lei stessa amava definirsi), celebre per i doni mistici e le Orazioni sulla Passione di Cristo, la fondazione di un ordine religioso che esiste tuttora, l'impegno per la pace. È Santa Brigida di Svezia, dichiarata da papa Giovanni Paolo II compatrona d'Europa. La Chiesa la festeggia il 23 luglio, data della morte, avvenuta a Roma nel 1373. E come ogni anno, questo pomeriggio si rinnovano le celebrazioni in onore della santa organizzate dalla Comunità degli italiani di Crevatini, con la messa in lingua italiana nella chiesa omonima, accompagnata dal baritono Neven Stipanov (alle 18), e a seguire un momento di ritrovo in compagnia di ospiti e di amici vicini e lontani: i soci delle Comunità di Capodistria e di Bertocchi (per i quali è stato organizzato un servizio navetta), la "Fameia dei salineri" piranese e quella "Muggesana" (l'associazione degli esuli, cioè), il gruppo di tamburini e sbandieratori di San Ginesio, nelle Marche, anch'essi tradizionalmente presenti.
"Anima" dei festeggiamenti, rinati dopo lungo oblio, è ancor sempre - insieme alla figlia Nicoletta - l'attivissima presidente della Comunità degli italiani di Crevatini Maria Pia Casagrande. Racconta la Casagrande che un tempo la ricorrenza di Santa Brigida, considerata la protettrice della donne, era molto sentita non solo in paese ma nell'intero circondario, e da Muggia le donne venivano a piedi in pellegrinaggio fino alla chiesa per pregare e chiedere una grazia, portando ceri e intonando canti.
E oggi, qual è lo spirito di questa festa? L'armonia, risponde la presidente. E c'è il coinvolgimento della popolazione di maggioranza: "Non è una festa solo per noi", dice, "come tutte le iniziative proposte dal sodalizio del resto". "Penso di aver riunito la gente. Oggi non ci si parla, non si usa stare in gruppo. È un momento di incontro, di socializzazione, anche fra persone che non si conoscono, un'occasione per scambiare le nostre esperienze, che sono lunghe ormai qualche anno".