"Ci sono tante, tante inesattezze" nelle parole del professore Kozma Ahačič, direttore dell’Istituto per la lingua slovena presso l’Accademia delle arti e delle scienze slovena secondo Damian Fischer, presidente della commissione toponomastica del Comune di Capodistria. Un'affermazione che a suo dire troverebbe fondamento su "tutte le prove documentate delle risposte ricevute da parte dell'ispettorato per la Cultura e i Massmedia, che nel prendere la sua decisione si è basato su uno studio dell'Istituto per la cultura slovena, firmato proprio da Ahačič, nella quale si afferma che le tabelle con gli odonimi storici devono riportare la traduzione dell'odonimo in sloveno".
A partire da febbraio, racconta Fischer, tutte le istituzioni coinvolte in questa vicenda hanno lavorato per trovare un compromesso e la commissione per la toponomastica in questi mesi ha presentato all'ispettorato ben "sei alternative grafiche, che sulla base di quanto affermato nello studio del professore Ahačič sono state sempre rigettate in toto".
Ad un certo punto, però, è sembrato esserci qualche apertura da parte dell'ispettorarto, che "solo a voce" aveva aperto alla possibilità di non tradurre gli odonimi, facendo in modo, però, che graficamente fosse chiaro il fatto che ci si trova in un territorio bilingue (e da qui l'idea delle scritte della stessa grandezza nelle lingue presenti sulla tabella).
Si è, quindi, lavorato per "fornire questa variante di tabella", che poi, però, è stata nuovamente rigettata sempre sulla base dello studio dell'Istituto per la lingua slovena. Perciò Fischer afferma che gli "viene da sorridere" quando sente Ahačič parlare di "goffaggine" riferendosi al Comune di Capodistria. Infatti secondo lui "se goffaggine c'è stata è stata proprio da parte del professor Ahačič, che ha proposto in forma scritta una cosa, per poi rigettarla in un secondo tempo, quando è stato convinto da altri studiosi che le sue conclusioni non reggevano". Ormai, però, "la frittata era stata fatta", visto che la relazione del suo istituto continua ad essere utilizzata dall'ispettorato per rigettare tutte le proposte.
Barbara Costamagna