Nei territori nazionalmente misti della regione dell'Oltremura, a Lendava e nelle località limitrofi, operano 4 scuole dell'obbligo bilingui sloveno-ungheresi, una scuola elementare per i bambini con esigenze particolari, una scuola media e 9 asili, sempre blingui, che ha ricordato il deputato al seggio specifico ungherese e presidente della Commissione nazionalità Ferenc Horvath, rientrano nel modello scolastico della minoranza ungherese in Slovenia. Un sistema scolastico che ha dei suoi liminiti, e andrebbe corretto, ha concordato Horvath, ma non abolendo un modello di convivenza costituitosi 60 anni fa. "Sono dispiaciuto e rammaricato, ancora il deputato ungherese, per il modo in cui il Consiglio di Stato ha gestito la questione. Prima di rivolgersi alla Corte Costituzionale, sarebbe stato più onesto e intelliogente chiedere il parere della comunità nazionale ungherese."
Anche la Commissione nazionalità, dopo il Comitato istruzione della Camera di Stato, ha dunque respinto la richiesta di verifica costituzionale presentata dal Consiglio di Stato su due articoli di altrettante normative che regolano l'istruzione obbligatoria delle minoranze autoctone italiana e ungherese. Per il Consiglio di Stato le scuole bilingui dell'Oltremura discriminerebbero i bambini della maggioranza che risiedendo nelle zone nazionalmente miste possono frequentare solo la scuola bilingue sloveno ungherese.
L'Ufficio legale del Parlamento e il Governo, per tramite del segretario di Stato al Ministero dell'Istruzione, hanno ribadito che gli articoli non sono anticostituzionali e pertanto la richiesta del Consiglio di Stato va ritenuta infondata. Respinta anche la tesi, sempre proposta dal CS, che le scuole minoritarie offrirebbero un'istruzione qualitativamnete peggiore. Il giudizio, è stato ricordato, era emerso da una classifica elaborata da un istituto privato che aveva messo a confornto i risultati conseuenti dagli allievi agli esami di maturità. Un criterio, è stato detto, per nulla scientifico. Piena solidarietà alle istanze della minoranza ungherese da parte della comunità nazionale italiana espressa dal deputato Felice Žiža. "Abbiamo dato sostegno alla comunità ungherese. Per quel che riguarda le scuole bilingui siamo del parere che le scuole bilingui rappresentino un valore aggiunto nel sistema scolastico, che i ragazzi che già dalla scuola materna imparano due lingue materne hanno poi la possibilità di sviluppare ulteriori capacità intellettuali e ricettive non solo nei confronti di altre lingue ma praticamente di tutte le materie che vengono insegnate a scuola." Nessuna potenziale conseguenza, del ricorso del Consiglio di Stato, sul sistema scolastico della minoranza italiana. "E' praticamente impossibile" ha aggiunto.
Per il presidente dell'Ufficio nazionalità Stane Baluh le conseguenze sarebbero catastrofiche nel caso la Corte Costituzionale dovesse dare ragione al Consiglio di Stato. Significherebbe lo sfaldamento del sistema scolastico delle minoranze, un duro colpo all'identità culturale e linguistica delle stesse.
Annunciata per la prossima settimana una riunione a Capodistria della Commissione nazionalità. E' stata programmata per il 19 settembre a Capodistria. (ld)