Dall’ultimo incontro che si è svolto a Febbraio tra il deputato italiano al Parlamento di Lubiana Felice Žiža e il suo collega ungherese Ferenc Horváth con il ministro degli interni sloveno Boštjan Poklukar sulla questione del mancato rispetto del bilinguismo sulle nuove Carte d’identità, non è cambiato nulla. Le nuove carte d’identità, lo è stato ribadito a più riprese, ledono la pariteticità delle lingue italiana e ungherese nei territori nazionalmente misti. Nei documenti rilasciati nei comuni bilingui, i caratteri nell’intestazione in italiano risultano più piccoli di quelli in sloveno e l’italiano compare solo dopo l’inglese, nonostante l’italiano e l’ungherese siano considerate lingue ufficiali nei territori bilingui. Le nuove disposizioni sono state emanate nel marzo del 2022, alla fine della scorsa legislatura. In seguito all’ultimo incontro avvenuto tra i due deputati delle minoranze italiana Felice Žiža e ungherese Ferenc Horváth con il Ministro degli interni Poklukar, questo si sarebbe detto concorde sulla necessità di ottemperare gli articoli costituzionali che interessano le due comunità nazionali e avrebbe promesso che le attuali carte d’identità sarebbero state sostituite. A distanza di qualche mese però non è ancora cambiato nulla. Secondo fonti ufficiose non ci sarebbero i fondi necessari per la ristampa dei moduli biometrici. Per il momento il Ministero tace sull’argomento. “Se non ci si atterrà a quanto deciso non avremo altra opzione che rivolgerci alla Corte costituzionale”, ha affermato il deputato della CNI.
“Poklukar, il quale si era impegnato di risolvere il problema, ci ha dato l'informazione che è attualmente ancora informale che le spese per ritirare tutte le carte d'identità biometriche sono enormi. Le carte dovevano essere ritirate ed emesse poi quelle nuove, in regola con le norme sul bilinguismo e con la Costituzione a spese dello stato. In questo momento, da quanto ci ha informato Poklukar, il Ministero non ha a disposizione nemmeno una parte dei mezzi necessari per completare l’operazione. Nemmeno lui sa come andare avanti e come comportarsi. Noi siamo in attesa di una sua risposta ufficiale, ma come ricordate già alla prima riunione di febbraio abbiamo detto che, se il governo non avesse risolto la cosa ci saremmo rivolti alla Corte costituzionale e molto probabilmente questo succederà nelle prossime settimane” ha detto Žiža.
In attesa di ritornare ai documenti che nelle aree bilingui collocano - a stessi caratteri e grandezza - lingua slovena, italiana o ungherese e infine inglese, i deputati delle minoranze si sono pure rivolti alla Ministra Alenka Bratušek per la modifica del regolamento per la nautica da diporto affinché tutte le documentazioni emesse dagli organi competenti siano bilingui. L’incostituzionalità degli attuali documenti viene rilevata da numerosi connazionali.
“Noi abbiamo ricevuto due segnalazioni da parte di due nostri connazionali che il loro brevetto o patentino per la guida dei natanti era solo in sloveno. Chiaramente nel regolamento non c'è scritto che deve essere bilingue e ci siamo rivolti alla Ministra chiedendo di modificare il regolamento per andare incontro al rispetto delle norme legate all’attuazione del bilinguismo. Ci hanno risposto che lo faranno nel momento che entrerà nuovamente in discussione la nuova modifica del regolamento stesso. Questa non è però prevista a breve e la faccenda potrebbe andare avanti per anni. Noi abbiamo però insistito dicendo che il regolamento va messo in dibattito pubblico e modificato e messo in regola con la Costituzione e le leggi vigenti per quanto riguarda l’attuazione del bilinguismo. In questo momento siamo in attesa di una risposta definitiva, ma il Ministero deve mettere nuovamente sul tavolo di lavoro il regolamento e mettersi in norma con le leggi e la Costituzione”, ha spiegato Žiža.
Dionizij Botter