Un piano e programma finanziario per il 2023 che è stato accolto senza grandi discussioni anche perché si tratta di documenti provvisori poiché non si sanno ancora gli importi esatti che saranno erogati dai principali finanziatori. "Una formalità che dobbiamo compiere per rispettare il termine di legge croata che prevede l’approvazione dei documenti entro il 31 dicembre" ha spiegato il presidente della Giunta esecutiva Marin Corva che ha annunciato un primo assestamento di bilancio già a fine gennaio o inizio febbraio. Il piano al momento pesa poco più di 5 milioni e 500 mila euro, ma si spera di arrivare alle cifre raggiunte nel 2022 e che superavano i 9 milioni di euro. L’argomento è stato spunto per una serie di riflessioni tra le quali vanno ricordate quelle sulle difficoltà dovute ai ritardi nell’erogazione dei mezzi dall’Italia ma anche alla necessità di individuare azioni mirate a rafforzare il senso di appartenenza alla CNI e arginare il calo di connazionali registrato all’ultimo censimento.
Nel corso della riunione i direttori della casa editrice EDIT di Fiume, Errol Superina e del Centro di ricerche storiche di Rovigno Raul Marsetič hanno presentato i bilanci consuntivi per il 2021, entrambi chiusi in positivo mentre l’Assemblea ha prorogato di tre mesi il mandato dei membri del Consigli di amministrazione delle sue istituzioni. “Abbiamo registrato alcuni importanti risultati politici” ha detto il presidente dell’UI Maurizio Tremul nel suo intervento di saluto e riferendosi agli ultimi incontri avuti con il premier croato Plenković, con il governatore istriano Miletić e con il sottosegretario italiano agli esteri Silli. "All’Unione è stato riconosciuto il grande lavoro che sta portando avanti e il nostro impegno va rilanciato anche in virtù della caduta dei confini" ha detto il presidente UI. Dell’entrata della Croazia in Schengen e dell’Istria senza confini ha parlato pure il deputato italiano al Parlamento di Lubiana Felice Žiža presente alla riunione umaghese. Egli ha inoltre assicurato che controllerà il rispetto degli impegni finanziari che la Slovenia si è assunta nei confronti delle istituzioni comuni e che dovrebbero equivalere al 18 per cento dei finanziamenti complessivi. (lpa)
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