Durante l'ultima riunione dell'Assemblea della Comunità degli Italiani “Giuseppe Tartini” di Pirano è stata accettata in data 4 aprile (con 7 voti a favore, 2 astenuti e 1 contro) la proposta di chiedere ai soci il pagamento della quota associativa, come previsto dallo Statuto comunitario che all’articolo 8 recita tra i doveri degli iscritti “il pagare regolarmente la tassa di associazione nell’ammontare determinato dall’Assemblea della CI”. La Zudič, sulle pagine de "Il Trillo", sostiene che è “importante che ogni membro comprenda l'importanza del pagamento della quota associativa, perchè questo è un elemento fondamentale per la sopravvivenza e lo sviluppo di un'associazione". Si tratta, secondo lei, del "contributo minimo che tutti i soci devono pagare per concorrere alle spese dell'associazione ed essere in regola con i doveri sociali". L'importo fissato dall'Assemblea per l'anno corrente è di 12 euro (pari a 1 euro al mese), che possono essere versati presso la segreteria della Comunità o con bonifico bancario o pagamento online. I fondi raccolti, ha spiegato la presidente ai nostri microfoni, saranno utilizzati per coprire attività socio- culturali che non possono essere finanziate dai fondi pubblici a disposizione dell'associazione. I soci, quindi, che pagheranno l'iscrizione potranno partecipare attivamente, proponendo loro stessi momenti di aggregazione, gite o iniziative di vario genere che con i nuovi mezzi a disposizione potranno essere portati a compimento.
Non resta che vedere quanti del migliaio di soci del sodalizio piranese decideranno di pagare questa somma; ed anche se lo Statuto recita all’articolo 7 che “un socio viene radiato dall’albo dall’Assemblea se nonostante il sollecito non paga la tassa d’associazione per l’anno corrente”, la Zudič rassicura tutti che ciò non accadrà, anche perchè si sta lavorando per rivedere questo documento fondativo ormai superato dai tempi e nella sua nuova versione, che si spera di varare entro l'estate, verrà sicuramente cancellata qualsiasi tipo di punizione attualmente prevista per gli inadempienti.
Una modalità, quella del pagamento della quota associativa che è stata già introdotta tempo fa da parecchie Comunità in Croazia, ma che per la prima volta fa la sua comparsa in Slovenia; nonostante si ritrovi oltre che nello Statuto della Comunità degli italiani di Pirano, anche in quello della “Besenghi degli Ughi” e della “Dante Alighieri" di Isola. Per quanto riguarda la Comunità degli Italiani di Capodistria la necessità di pagare una quota associativa per diventarne socio non compare esplicitamente in alcun articolo, ma si deduce dall’articolo 19 che chiarisce che “la cessazione dell’essere soci della CIC può subentrare”, tra le altre cose, per “cancellazione dopo richiamo da parte del Consiglio della CIC in caso di non pagamento della quota annua di associazione per due anni consecutivi”.
Per quanto riguarda, invece, le altre tre Comunità del Litorale (Bertocchi, Crevatini e Ancarano) gli Statuti non prevedono il pagamento di alcuna quota associativa e di conseguenza anche nessuna sanzione.
Anche in questa occasione Pirano si dimostra un'apripista; bisognerà vedere quante altre Comunità della Slovenia la seguiranno su questa strada, oltre che logicamente valutare gli effetti sul lungo termine di questa operazione.
Barbara Costamagna