Con l'attenuazione delle restrizioni per il contenimento della pandemia, dovrebbero gradualmente riprendere piede a Fiume le iniziative legate al progetto Capitale europea della Cultura 2020. Un progetto certo eminentemente culturale, di carattere in primo luogo locale, municipale, ma di indubbia valenza politica. Già il nome stesso Porto delle diversità lascia intendere che fra le caratteristiche di questa Capitale europea dovrebbe esserci, per l'appunto, anche il multiculturalismo, di cui la presenza storica della cultura italiana – anche con i suoi inevitabili intrecci con quella croata –, è, o dovrebbe almeno essere, uno dei tasselli fondamentali. La pandemia da coronavirus, dopo l'apertura spettacolare con l'Opera industriale, ha di fatto finora congelato il progetto. Ora però il ritorno graduale alla normalità fa presagire che le iniziative più importanti possano lentamente uscire dal letargo... primaverile, imposto dal lockdown. Fra queste dovrebbe figurare anche la posa in alcuni punti strategici all'entrata della Città di tabelle di benvenuto trilingui, in croato, inglese e italiano.
Dovrebbe trattarsi di tabelle provvisorie, però con una valenza politica tutt'altro che trascurabile, in quanto per la prima volta il toponimo Fiume dovrebbe riapparire pubblicamente dopo tantissimi decenni di assenza. Nei giorni scorsi il consigliere cittadino e leader della Lista per Fiume, Danko Švorinić, ha chiesto a proposito lumi al sindaco Vojko Obersnel. La risposta del primo cittadino è stata alquanto evasiva in merito ai tempi di attuazione del progetto, però c'è stata anche la conferma che lo stesso non è stato affatto accantonato. Il sindaco ha ribadito che le tabelle verranno poste in alcune zone più frequentate di Fiume. Per la posa delle stesse però andranno risolte le questioni giuridico-patrimoniali con i titolari dei siti. Entro la fine di maggio riprenderà l'iter per raccogliere la documentazione necessaria e definire i siti in cui saranno poste le tabelle. Obernsel, riguardo alla tempistica, ha messo le mani avanti: la pandemia ha rallentato il tutto, però l'intento della municipalità è di realizzare il progetto non appena le circostanze lo consentiranno.
A margine del progetto Capitale della Cultura nella Cittavecchia fiumana sono già apparse le targhe con gli odonimi storici di calli, vie e piazze. Un segno tangibile del fatto che l'appuntamento del 2020 è un'occasione per la Città per riappropriarsi della sua storia e della sua identità plurima secolare. Le tabelle trilingui all'entrata in città potrebbero essere la ciliegina sulla torta. Un segno ulteriore che, sia pure fra mille problemi e contrattempi, quella della Capitale non sarà un'occasione mancata e dove anche le scontate polemiche su altre iniziative non fanno e non faranno che donare vivacità e visibilità.
Alla fine, l'importante è il confronto civile d'idee.
Dario Saftich