Come ricordiamo le targhe secondo l'Ufficio per la lingua slovena dell'Istituto nazionale per la cultura e i media non sarebbero regolari perché non in armonia con la legge sulla lingua slovena. Il progetto dell’affissione delle tabelle è stato portato avanti dalla CNI con il sostegno del comune, questo in teoria rischia sanzioni pecuniarie in caso di mancato accordo. Il sindaco Bržan però ha già fatto sapere che non intende agire per il momento; quindi, le tabelle resteranno in bella vista. Secondo Damian Fischer, Presidente della Commissione per la toponomastica del Comune di Capodistria si sta prendendo tempo “mantenendo l’attuale situazione non fa un torto a nessuno e io spero che da parte dell’ispettorato arrivi un segnale in base al quale non si vada incontro ad una situazione che potrebbe creare degli attriti forti”. Come ha spiegato Fischer a prendere posizione nella vicenda e stata tutta la Comunità nazionale italiana, molte realtà politiche e la stessa Comunità locale di Capodistria centro che hanno lavorato per il mantenimento delle tabelle
“Per oggi era attesa una decisione, una risposta o comunque un'informazione da parte del Ministero della Cultura, ovvero dell'Ispettorato per la cultura e i media, in merito alle targhe con gli odonimi storici a Capodistria. Questa risposta non c'è stata, non abbiamo ricevuto comunicazioni, tranne che per il momento, lo status quo rimane. La situazione resta invariata in ogni caso, anche se ci fosse stato un responso negativo per noi le tabelle non venivano tolte nel giro di una notte, dall'oggi al domani. Anche il sindaco di Capodistria Alepš Bržan aveva detto che avrebbe valutato anche cosa fare, per cui al momento la situazione si sposta sicuramente di qualche giorno se non di qualche settimana. Non so materialmente quali potrebbero essere le possibili soluzioni, ma già il fatto che non si dia luogo a procedere penso che possa far ben sperare".
Come commenta la situazione che si è venuta a creare
“Capodistria si è trovata di fronte a una situazione, e qui in particolare siamo stati noi al centro di questa situazione, del discorso delle targhe con gli odonimi storici. È toccata a Capodistria questa volta perché c'è stata una segnalazione, una denuncia, domani potrà capitare a Pirano, se dovesse arrivare una qualsiasi denuncia. Entrambi abbiamo seguito degli iter particolari per cui abbiamo seguito fra virgolette tutte le regole che erano state fissate. Quello che bisognerebbe fare a questo punto è trovare una soluzione definitiva che risolva la questione a monte e questo riguarda ovviamente la legge sull'utilizzo pubblico della lingua slovena, che, per quanto riguarda la situazione attuale, la specificità delle nostre terre, delle nostre regioni, quelle nazionalmente miste va ovviamente rivista in alcune parti".

Dionizij Botter

Foto: Radio Capodistria
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