Parole che si assomigliano, che hanno magari una stessa radice, ma vogliono dire cose diverse. I "falsi amici" possono trarre in inganno chi traduce da una lingua all'altra
ma anche chi, semplicemente, non parla il nostro dialetto: come capita ai due giovani protagonisti di "Stracapirse". Brevemente la trama: nella Trieste dei primi anni Venti appena annessa all'Italia, Jole, sgaia mula triestina de Zitavecia e Gennaro ufficialetto medico napoletano s'incontrano, si piacciono, ma si comprendono fino a un certo punto e spesso si fraintendono. Per via, appunto, di quei trabocchetti costituti dai "false friends". Il "pomigar" (battere la fiacca, perder tempo) di lei, mettiamo, non equivale precisamente al "pomiciare" di lui. "Strucarse" ancora oggi vale in triestino stringersi, abbracciarsi, mentre nel resto d'Italia "struccarsi" significa come tutti sanno rimuovere il make up, e così via. Una commedia divertente e leggera in cui la successione di gag ed equivoci si accompagna a musiche e canzoni popolari triestine e napoletane. Uno spettacolo in cui si ride dall'inizio alla fine grazie a Marzia Postogna e Valentino Pagliei nel ruolo dei due innamorati e all'iconica attrice Ariella Reggio che con la consueta verve introduce e cesella il dialogo della coppia. Il tutto con il sapiente accompagnamento alla fisarmonica di Aleksander Ipavec.
"Stracapirse", su testi e con la regia di Luciano Santin, è una produzione dell'Associazione internazionale dell'operetta del Friuli Venezia Giulia. Sarà in scena stasera alle 19 all'Auditorium di Portorose con ingresso gratuito per iniziativa della Can e della Comunità degli italiani di Pirano. Nell'occasione è stato predisposto per il pubblico un bus navetta con partenza da Crevatini alle 17.45 e soste a Bertocchi (18) e a Capodistria (18.15).
